LORN: Subconscious Metamorphosis
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15/11/2013Nuova incarnazione per i Lorn, band altoatesina che si scrolla di dosso il passato dal marcato sapore underground, per tornare dopo sette anni con il secondo album in studio. Non che non avevamo loro notizie da molto, tant'è che nel giro di due anni si sono anche impegnati a rilasciare due split, ma il passo importante è questo, una label nostrana capace di valorizzare il loro nuovo sound. Ci siamo e alla grande: il disco è di quelli che minaccia i nostri sogni attraverso riff sinistri come in "Sidereal Synapsis", e mai titolo poteva essere più azzeccato per un brano del genere che insiste su un riff di matrice Blut Aus Nord/Deathspell Omega, lasciando nell'aria l'eco di una voce soprano che man mano si disperde negli abissi dei brani seguenti. Il trio stavolta ha tirato fuori degli inediti davvero molto interessanti, tutti costruiti su una cascata di chitarre gelide e monolitiche. La nuova veste grafica (logo/artwork) già fa pensare ad una band che ha soltanto voglia di girare pagina, di affrontare nuove avventure, e abbandonare il passato spazzandolo via con un songwriting più accattivante. Delusione totale per il modo in cui hanno gestito le strumentali, soprattutto la finale "XXI", dieci minuti di rumore sprecati senza motivo. Senza di esse (ben tre tracce per la precisione), passerete degli ottimi tre quarti d'ora. I Lorn del 2013 sono ossessivi, dediti alla pura ferocia, ma senza disdegnare l'atmosfera più evocativa e il classico black metal veloce, crudo, spietato.
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