LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: Trivial Visions
data
31/03/2021Lisergiche vibrazioni corrono lungo le note di 'Trivial Visions', ultima fatica in studio per i nostrani La Morte Viene Dallo Spazio. Il loro sound corre lungo le linee tracciate dal vetusto rock di matrice psichedelica, con tratti talvolta più marcati di stoner. Volgiamo lo sguardo al passato, agli anni settanta ed a quei progetti underground made in Italy che si affacciavano al progressive ed al contempo alla psichedelia. Ci vengono in mente gli Alphataurus e Syd Barret, accenni, sfumature su colonne che possiamo tranquillamente definire rock. Così il progetto diventa una sintesi di molte influenze, o almeno noi pensiamo sia solo ed esclusivamente sé stesso, in tutta la sua bellezza e gestualità. Luci caleidoscopiche, orizzonti sabbiosi dall’assolato sapore stoner, il tutto poi cosparso di una psichedelia che trasporta via l’anima, facendoci sussultare. Viaggiamo in uno spazio indefinito, rapiti in una navicella di latta, in cui la maestria dell’artigiano si ammira nelle levigature e segni delle mani rimasti sulla superficie. Umanità aliena, alla scoperta di lidi inesplorati, icona di impronte lasciate dal passato e che ora, idealmente, testimoniano ciò che si è ammirato in luoghi dapprima intangibili. Trivial è l’urlo interiore di una follia lasciata libera, allucinazioni raccontate da astronauti rimasti sospesi in un limbo di sensazioni. Album che ci teletrasporta altrove, circondati da luci caleidoscopiche in cui naufraghiamo. Stralunati.
Commenti