GR3TA: GR3TA
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22/02/2011Definito dallo stesso autore come ugly-pop, questo lavoro omonimo della band italiana si presta anche ad una facile valutazione. Non perchè si vuole essere sbrigativi, ma 'Gr3ta' risulta abbastanza indigesto a causa della mancanza cronica di idee. Oltre ad essere derivativo esponenzialmente, non affonda mai il colpo limitandosi a disegnare scenari sonori asettici ed elementari. Non basta lavorare sulla trama ritmica e spalmarci sopra un pungo di programming, sintetismo sonoro, elettronica di base e qualche anonima armonica di chitarra per imbastire un brano che a questi livelli, con questi presupposti, diventa invisibile, impalpabile. ANdREA, cuore e mente dei Gr3ta, ha ascoltato moltissimo Nine Inch Nails, ma non ha appreso da Reznor l'elemento disturbante che caratterizza la sua alienzione artistica, nonchè la tormentata fluidità dei brani della band americana. Accenni di sperimentazione si perdono anch'essi nel semi-vuoto compositivo dell'album, così 'Gr3ta' - pacchiano, meccanico, banale l'utilizzo dei numeri al posto delle lettere - termina la sua corsa ancor prima di cominciare.
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