FORMING THE VOID: Rift
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01/03/2019Doom, sludge, stoner, progressive, grunge e psych, un riuscitissimo mix di Soundgarden, Alice In Chains, Kyuss, Mastodon, Pallbearer (per il cantato pulito ed intenso) e Saint Vitus sotto l’egida dei padri putativi del genere: i Black Sabbath. Al quarto album in soli sei anni di carriera ogni riff è virale ed epico, cattura, scartavetra per potenza, pesantezza e viscosità; la sola ‘Ark Debris’ fa scemare l’intensità che pervade l’intero lavoro perché troppo lunga, lenta ed eccede in sonorità orientaleggianti, fortunatamente nel finale recupera in termini di rocciosità. Successore del fenomenale ‘Relics’, che gli ha permesso di guadagnare la palma di miglior album del 2017 su Heavy Planet, e dopo essere stati chiamati a suonare nei maggior festival stoner mondiali, gli americani si ripetono con un ispirato e trascinante disco dal sound bombastico e psichedelico che catturerà l'attenzione di tutti gli amanti del sound lento e melmoso.
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