FALL OF STASIS : The Chronophagist
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25/05/2022I canadesi Fall of Stasis approdano alla loro prima fatica in studio, dopo una demo datata 2017. Il progetto si può inquadrare nella scena black / death, con fraseggi ed ambientazioni folk al seguito. Per aggressività ci ricordano i Keep Of Kalessin, con una chiave però qui più pagan. Album molto tagliente, fatto di molti fraseggi chitarristici complessi e dalle evoluzioni inaspettate. I pezzi regalano via via atmosfere sempre diverse, lasciando poco spazio alle pause, grazie anche ad un’interpretazione vocale sempre stridula e piena di aggressività. Non mancano poi echi più epici, ma restano cornice a pezzi sempre martellanti e che avanzano verso l’ascoltatore con veemenza. Full-lenght fatto di crescendo coinvolgenti, in cui le voci più epiche forse avrebbero potuto avere più spazio. Per il resto, il disco riesce ad essere incisivo e con strutture che riescono ad essere cerebrali in più punti. I Fall of Stasis non stravolgono la scena però riescono ad arrivare al cuore, tra citazioni medievali ed altre più “carnevalesche”, così da muoversi tra tetra angoscia e teatralità. Vedremo come andranno nel prossimo disco, aspettandoci una crescita per poter lasciare un segno nella scena.
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