DEREK SHERINIAN: The Phoenix
data
19/09/2020Derek Sherinian si trova in un periodo particolarmente prolifico e ricco di soddisfazioni con band come Sons Of Apollo o Black Country Communion, ma trova comunque il tempo per realizzare un nuovo disco, intitolato 'The Phoenix'. Era peraltro da un bel po' di tempo che il tastierista americano di origini armene non si dedicasse ad un lavoro solista, se pensiamo che il precedente 'Oceana' era uscito addirittura nel 2011: ad ogni modo, viene ancora una volta instaurata una collaborazione con il batterista Simon Phillips (Michael Schenker Group, Toto, Judas Priest, Mike Oldfield, Joe Satriani, ecc.), che di fatto è co-protagonista del disco, ma il lavoro è davvero ricchissimo di ospiti. Tra i bassisti possiamo menzionare Jimmy Johnson, Tony Franklin, Billy Sheehan e Ernst Tibbs, ma come vedremo il cast è stellare anche guardando la lista dei chitarristi. L'impostazione del disco è quella tipica del virtuoso dello strumento, una sorta di shredding delle tastiere, con una serie di tracce fondate su assoli e improvvisazioni, nelle quali Sherinian duetta con i vari chitarristi ospiti: il suo compagno di band nei Sons Of Apollo, Ron "Thal" Bumblefoot, lo accompagna in ben tre tracce, "Empyrean Sky", "Temple Of Helios" e "Octopus Pedigree"; ritroviamo poi un grandioso Steve Vai che incanta in "Clouds Of Ganymede"; ancora, Zakk Wylde presta le sue sei corde nella title-track, mentre Kiko Loureiro offre una performance bella tosta e carica di groove in "Pesadelo", un brano scritto a quattro mani con Sherinian, che si distingue peraltro anche per la presenza di un bell'intermezzo acustico tra flamenco e bossa nova. L'unica canzone vera e propria è "Them Changes", un brano di Buddy Miles, rivisitato insieme a Joe Bonamassa, suo compagno nei Black Country Communion. L'unico brano senza chitarre invece è di fatto "Dragonfly", basato su un tema che Sherinian suona al pianoforte, sul quale s'inseriscono man mano batteria e basso, per dar vita poi ad una serie di divagazioni. 'The Phoenix' è un album certamente interessante per chi apprezza questo genere di dischi, basati fondamentalmente sul virtuosismo, vista anche la presenza di ospiti di questo calibro; in caso contrario, si rimanda senz'altro alla produzione musicale di Sherinian con le sue attuali band.
Commenti