CARACH ANGREN: WHERE THE CORPSE SINK FOREVER
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03/07/2012Il trio olandese prosegue con il suo black metal orchestrale che diventa sempre più pomposo, articolato, e meno diretto. 'Where The Corpses Sink Forever' è l'ennesimo concept con molte cose da dire, però a furia di forzare la mano la band partorisce un album ben congeniato di sicuro, ma che alla lunga suona come una parodia delle emozioni che vorrebbe suscitare piuttosto che effettivamente spavantare e fare rabbrividire. Teatrale e concettualmente intrigante, il disco si dipana attraverso brani in cui gli strumenti vengono praticamente sepolti dall'incedere delle parti orchestrali. E data la banalità della sezione ritmica - triturapelli serratissimi e trapanamenti podalici perennemente statici - alla fine non è un male che il lato sinfonico prenda il sopravvento. Anche se è come un dito che prova a tamponare una voragine: i Carach Angren hanno studiato talmente a memoria la parte che non si rendono conto dell'insofferenza che generano i brani. Colonna sonora per Z-movies? Rappresentazione stereotipata della paura? Attraverso il racconto di storie di fantasmi si fa largo la musica ripetitiva ed ammorbante di un lavoro che si guarda continuamente allo specchio, che cerca con insistenza il colpo ad effetto senza mai trovare lo spunto decisivo, che non si concretizza quasi mai anche quando riesce ad imprimere vigore e maestosità in alcuni frangenti. Si salvano la produzione, la prestazione vocale di Seregor, ed il coraggio nel proporre uno stile come il black metal sotto forma di un-black.
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