BULLETRAIN: What You Fear Most
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26/08/2016Sleaze rock, Svezia. Le prime due parole per descrivere i Bulletrain arrivati qui al loro secondo capitolo. Il primo disco non mi aveva colpito molto in quanto, nel complesso, il lavoro si assestava su una qualità media abbastanza standard; questa nuova release, invece, seppure segua in fatto di stile e di groove il disco d'esordio, contiene un paio di canzoni dal tono più melodico (“Wet, Tired & Lonely" e "We Salute You”) che portano l'asticella della qualità un po' più alto, diversificando in parte la proposta. Il genere, quindi, è un mix tra i Crazy Lixx e Crashdiet (tanto per citare due delle band di spicco piuttosto simili nello stile, sebbene bisogna ammettere che a livello di songwriting sono un gradino sotto le band ci dui prima). Di per sè il disco è stato prodotto veramente bene, con ottimi suoni, mentre sul piano esecutivo gli assoli risultano lineari, ma mai scontati e banali, per non dire di Sebastian Sundberg dietro al microfono il quale che ci ha convinto in pieno. Unico quanto rilevante appunto rimane il songwriting, che deve ancora migliorare dal punto di vista della qualità. Tutto sommato un buon prodotto, ma i Bulletrain devono e possono fare di più.
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