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BLACK VEIL BRIDES: Black Veil Brides

data

05/11/2014
41


Genere: Glam Metalcore
Etichetta: Lava Records
Distro:
Anno: 2014

Non contenti di aver dato alla luce una delle peggiori porcate del 2013, senza alcun pudore si riaffacciano i Black Veil Brides, band californiana che ha anche conseguito una gratificazione economica di un certo rilievo grazie al piazzamento in alto dello stesso 'Wretched And Divine' nelle charts americane con il loro pseudo metalcore arricchito da elementi di altra derivazione (pop, glam), e anche stavolta non ci smentiscono. Ma la cosa che ci rattrista non poco è che questo melting pot di infuenze dà vita ad un lavoro che si pone del tutto fuori da ogni raziocinio, dove la plastica è il principale materiale usato per erigere questa costruzione che si rivela a conti fatti del tutto inconsistente. Di certo la voglia di fare i duri ed i cattivoni a loro non manca con quei riffoni rubati da gruppi come Soilwork, Avenged Sevenfold (e già qui ci sarebbe da preoccuparsi), senza tralasciare entità come Nickelback o robaccia pseudo punk alla Green Day (che in modo fastidioso emergono nelle prime tracce), il tutto miscelato con pacchianerie pop alla Tokyo Hotel. Non parliamo poi di Andy Biersack che riesce nell'impresa di mantenere inalterata la modulazione vocale per tutta la durata del disco, fatto salvo l'intervento in growl in "Stolen Omen": encefalogramma piatto, questo sarebbe il responso utilizzando la terminologia medica. Improponibili fin dal look, un misto tra emo e goth/glam che sfocia nel grottesco (questo sarebbe il male minore se la qualità della stoffa fosse di tutt'altro spessore), i Black Veil Brides hanno come esclusiva finalità quella di accalappiare riconoscimenti andando a pescare qua e là tra i vari filoni sbattendosene altamente di creare qualcosa che possa essere rimembrato nel tempo. Non è nostra intenzione presentarci come paladini del moralismo ma ci sembra doveroso puntare l'indice contro operazioni di pura facciata come questa destinate all'uso e consumo immediato che può trovare adeguato riscontro solo tra la massa dei teenagers americani o da tutti coloro che definiscono 'new sensations' autentici pasticci sonori.

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