W.A.S.P.
Alcatraz, palco b: un locale strabordante di gente, e Blackie Lawless e compagni scatenati. Le premesse per un live degno di nota ci sono tutte, e si può affermare che le aspettative siano state ben riposte. Gli W.A.S.P. salgono su palco senza guest, non servono opener alla band di Lawless. A scaldare il pubblico ci pensano loro, e la risposta dalla platea è fuoco puro. La scaletta è quella che ha accompagnato tutto il tour, grande assente la mitica 'Animal - Fuck Like A Beast'. Purtroppo questa non è una novità, soprattutto da quando il frontman degli eccessi ha dichiarato che uno dei suoi brani più famosi non verrà più suonato per via della sua nuova fede religiosa. Ora, con tutta la buona volontà del mondo è dura mandare giù un fatto del genere, ma Blackie non è il primo rocker a volersi levare l'aura di maledizione di dosso, ragion per cui se ne prende atto e si sopporta in silenzio. A proposito di Blackie, va detto che stasera è in gran forma: agile (a modo suo, ok, ma agile), con la voce carica (un piccolo calo nella parte finale, ma nulla di grave, e comunque accettabile e comprensibile vista l'età del nostro wild child) e la voglia di scatenare la folla, di sentirla pulsare per lui. Notevole davvero, con lo sfondo di un maxischermo che proietta i video delle canzoni eseguite e lui, dai venti a trent'anni più vecchio, a ripetere i gesti e le pose davanti a sè stesso più giovane. Una splendida trovata, artisticamente ed emotivamente parlando. Intorno a lui la band è la solita accozzaglia di pazzi scatenati: Mike Duda e Mike Dupke, affiatatissima coppia ritmica, possenti e coinvolgenti, e Doug Blair, mastro chitarraio folle con chitarre con parti rotanti o luci che incorniciano una sorta di vetrata da chiesa. Strano ed entusiasmante il numero di giovani leve presenti: la band sta affrontando alla grande il nuovo cambio generazionale, e le new entry cantano a squarciagola tutti i pezzi, fianco a fianco con la vecchia guardia: segno di una grande vitalità della band, e della capacità di conquistare in toto i nuovi fans, non limitandosi agli ultimi dischi ma incuriosendoli abbastanza da fargli dare la caccia a quelli più vecchi. Gran serata, quindi, ed ancora una volta gli W.A.S.P. ci salutano lasciandoci la voglia di vederli ancora. E ancora. E ancora... 01. On Your Knees 02. The Real Me 03. L.O.V.E. Machine 04. Crazy 05. Babylon's Burning 06. Wild Child 07. Hellion 08. Arena Of Pleasure 09. I Don't Need No Doctor 10. Scream Until You Like It 11. Chainsaw Charlie (Murders In The New Morgue) 12. The Idol 13. Take Me Up 14. I Wanna Be Somebody ---- 15. Heaven's Hung In Black 16. Blind In Texas
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