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VERONA PROG FEST DAY 3

THE WATCH Terza serata di Prog di gran livello nel veronese: stasera sono di scena gli italiani The Watch ed i grandi inglesi Pendragon. L'apertura della serata è ovviamente ad appannaggio del combo italiano, nota cover band dei Genesis evolutasi poi in gruppo tutto tondo: i musicisti, nei 55 minuti a loro disposizione, coinvolgono il pubblico lanciandosi in una scaletta al 99% votata a Peter Gabriel &C. Il risultato è sicuramente un'esibizione molto più coinvolgente, visto che gli spettatori conoscono come le loro tasche i pezzi immortali della band inglese. Dal mio punto di vista mi sarebbe piaciuto assistere alla trasposizione live dei pezzi scritti dalla band, evento che capita solo con la conclusiva "The Watcher", traccia debitrice sicuramente al Genesis sound ma che, a mio avviso, ha anche alcune peculiarità interessanti. In definitiva si può dire che i The Watch hanno coinvolto e scaldato il pubblico in attesa dei Pendragon, pur non rischiando nulla vista la scaletta proposta. [Fabio Rancati] PENDRAGON Forti di un nuovo emozionate disco, "Pure", di un bel DVD, "Concerto Maximo", e di una attività dal vivo che va avanti dall'anno scorso, i Pendragon ritornano di nuovo in Italia e lo fanno con spirito immutato nella cornice proto familiare del Verona Prog Fest. Nick Barrett e gli altri membri della band sono persone semplici ed alla mano. Li becchi a mangiare riso e salsiccia appena fuori al complesso coperto che li vedrà protagonisti di li a poco. Scambiano chiacchiere, fanno foto, firmano autografi con una naturalezza sconcertante, come se tutti, band a fan, si conoscessero e si frequentassero da una vita. Questione di pochi minuti ed i Pendragon mostreranno anche i loro lato più conosciuto, quello sul palco, dove daranno vita ad uno show memorabile. Nick Barrett è come sempre in forma, sorridente e partecipativo al massimo. Ovviamente, gli occhi di tutti sono puntati su di lui, attore principale supportato da personaggi come Clive Nolan, più distaccato, ma pur sempre in partita. Gli estratti da "Pure" sono tre, Eraserhead, The Freak Show e la struggente It's Only Me. Tre brani che rendono come su disco e che non sfigurano per niente davanti alla sequela di classici che i nostri propongono lungo le due ore e passa di concerto. The Walls Of Babylon", Queen Of Hearts, "Master Of Illusion" e via discorrendo fino alla chiusura classica con 2AM(Nick mette via la chitarra e scende in mezzo alla folla a cantare) deliziano i presenti, pubblico elitario amante sfegatato delle sonorità proposte. Oltre come grande interprete Barret è anche intrattenitore. Deliziosi i siparietti che tiene di tanto in tanto come quando confonde l'arena di Verona con il colosseo, giustificandosi poi di aver voluto mettere alla prova l'audience. Grande prova, quindi, e c'era da aspettarselo. In altra sede avevo dichiarato come il 2009 potesse diventare l'anno dei Pendragon: beh, dopo stasera direi ci siamo davvero. Disco, DVD, concerti che lasciano il segno. Riconoscimenti meritati già pronti ad essere bissati dato che la band dopo l'estate comincerà a lavorare sul nuovo disco previsto per l'anno prossimo. L'attesa è già alta, proporzionata al valore di progetto, soprattutto di un musicista, Nick Barrett, che da oltre 25 anni è fervidamente devoto alla causa: non smettere mai di emozionarci. [Andrea Punzo]

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