SOUTHERN DRINKSTRUCTION
Arriviamo di corsa al Traffic e capiamo che i Dr. Gore sono già sul palco perché possiamo sentire anche dall’ esterno il vocione brutal di Alessio. Ci aspettiamo un bel movimento dentro al locale in quanto la band capitolina dal vivo ha un impatto così potente che non si può resistere e rimanere fermi. Ma ci dimentichiamo troppo spesso che Roma è una piazza strana, un caso a parte. Infatti troviamo la sala piuttosto gremita, con un pubblico che sembra decisamente gradire il live, ma il massimo del movimento che abbiamo intorno è qualche scuotimento di testa. A questo punto buttiamo giù un vodka lemon e diamo inizio alle danze scatenandoci per conto nostro sui ritmi pressanti della batteria che non perde un colpo, assaporando tutta l’energia e la cattiveria del sound brutal/grind targato Dr. Gore. Questa sera il quartetto ci presenta una scaletta con brani tratti dai lavori passati (‘Rigore Mortis’ EP 2008, ‘Rotting Remnants’ 2012 e ‘Viscera’ 2014) ma soprattutto interessanti anticipazioni dal nuovo album in uscita nel 2017. Quarantacinque minuti senza abbassare mai la guardia tranne che per brevi scambi di battute con i presenti che preannunciano un nuovo anno coi botti per la band.
Veloce cambio di strumentazione e salgono sul palco I Southern Drinkstruction. Vai con il Death ‘n’ roll! Il locale è pieno di fan, vecchi e nuovi amici che nel corso di oltre un decennio di attività la band ha saputo mantenere. Si respira aria di festa e l’allegria è contagiosa in questo release party di ‘Vultures Of The Black River’. Una scarica di adrenalina con tanta voglia di divertirsi che sfocia finalmente in pogo e saltelli per tutto il Traffic, coadiuvati dall’alcol che continua a girare fra il pubblico. Una dopo l’altra ci presentano, in ordine sparso, le 10 tracce del nuovo lavoro e poi anche vecchi pezzi conosciuti e richiesti dai presenti. Quello che rimarrà di certo di questa movimentatissima serata è l’impressione che ‘Vultures Of The Black River’ sia un ottimo disco, di facile e piacevole ascolto. Forse non presenta grandi novità sonore rispetto ai precedenti, ma la band rimane fedele a se stessa ed a quello che tutto sommato la contraddistingue e la caratterizza come pochissimi altri gruppi nella scena locale e non: il death‘n’roll.
Il concerto scivola via così gradevolmente che in un attimo siamo già alla fine e non possiamo che chiedere il bis. Coinvolgenti, divertenti e bravi: ottima serata di quelle che si ricordano anche in un anno costellato dal centinaio di live ai quali abbiamo assistito!
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