RAGE
[JADED HEART] La serata sembra proprio propendere al meglio. Pensate, sono arrivato ai Magazzini Generali di Milano senza perdermi, senza beccare code, trovando un comodo e facile parcheggio e al mio ingresso nel locale gli Hard-Rockers Jaded Heart attaccano prontamente con "Love Is A Killer"…sono persino puntuale! Quasi sconvolto da questa illogica serie di eventi prendo posto di fronte al palco dove uno sparuto gruppo di appassionati sta seguendo la performance dello storico (eh si, documentatevi, ndr) gruppo tedesco. Suoni a parte, i quali andranno via via migliorando con l'andare dell'esibizione, la sensazione è proprio quella di trovarsi di fronte ad una band in piena forma, la quale sembra fortunatamente il lontano ricordo di quella "alcolica-banda di scapestrati" che aveva calcato la penisola un paio di anni fa. Trainata dall'implacabile spilungone HJHFHDFHD la band si affida ai brani nuovi della propria discografia convincendo la platea che va mano a mano arricchendosi. Persino la prova del singer, non certo un "fenomeno" dal vivo, questa sera è decisamente al di sopra della media. La band chiude con "Freedom Call", nonostante sia il brano più povero di 'Perfect Insanity', una prestazione davvero notevole quindi che dire, questi Jaded Heart sono davvero ben accetti! Rock on! - Love Is A Killer - Fly Away - Justice Is Deserved - Blood Stained Life - Hero - Freedom Call [RAGE] Cos'altro dire dei Rage che non sia già stato detto. Tre animali che danno sfogo alla loro energia di fronte ad un drappello di fan che urla e li acclama come i nuovi messiah. Ecco, questa mi sembra una definizione corretta. Il terzetto tedesco calca il palco dei Magazzini Generali davvero presto questa sera, intorno alle nove e un quarto, mentre l'indiavolato pubblico grida e si dimena sulle note dell'opener del nuovo disco "Edge Of Darkness". Come al solito tra un brano e l'altro il terzetto si trasforma da tigre inferocita a timido interlocutore, con Peavy e Smolski che a turno presentano il brano successivo ringraziando quasi intimoriti dal calore del pubblico. Viene dato ampio spazio al nuovo disco 'Strings To A Web', che si ascolta un gran volentieri, con l’esecuzione di brani che sono già nuovi inni della band come "Into The Light" e la bellissima "Empty Hollow", nuova creatura sinfonica a firma di Victor Smolski (il quale è sempre più vicino al titolo di Alieno che a quello di Chitarrista) proposta in forma un po’ più ridotta che su disco, ma va bene così. Quindi pronti via con i classici, si parte subito fortissimo con "Higher Than The Sky" (anche se forse la fase di sing-along del pubblico alla lunga diventa logorante) quindi spazio a "World Of Wars" da ‘Unity’ e a "Set This World On Fire"”. Nelle primissime file i toni in platea si scaldano a colpi di pogo mentre il trio chiude la prima parte del set con "Down". Qualche minuto di pausa per riassestare le membra e il combo rientra ad eseguire l’acclamata "Soundchaser". Ma proprio adesso che sembrava di essere sul più bello i Rage sono costretti ad interrompere lo spettacolo e, sotto gli scroscianti applausi dei presenti, salutano tutti per presentarsi qualche minuto dopo in platea. Ma sono le dieci e mezza…quindi come si spiega la risicata esibizione di un’ora e un quarto di un gruppo con vent’anni di carriera? Purtroppo in modo piuttosto semplice, il locale viene fatto liberare in fretta e furia dalla security perché nel dopo serata il locale deve ospitare una festa privata. Anche per queste belle cose sappiamo farci riconoscere in Italia, meno male che gli animi dispiaciuti di Peavy e soci sono stati rincuorati da un signor pubblico. - Edge Of Darkness - Hunter & Prey - Into The Light - Drop Dead - Empty Hollow - Higher Than The Sky - War Of Worlds - Set This World On Fire – Down – Soundchaser
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