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NO MERCY FESTIVAL 2004

A dirla tutta, è stata una giornata massacrante; questo il No Mercy per me quest'anno, tra cambi di location all'ultimo momento, raffreddori micidiali e imprese da dono dell'ubiquità. Ma andiamo con ordine: arrivato alla venue, la folla in attesa è già numerosa e l'apertura dei cancelli avvenuta con le canoniche due ore di ritardo non ha fatto che confermare questa impressione. Dopo la defezione dei nostrani Gory Blister (che a quanto pare hanno avuto dei problemi con il tour manager del festival, e non sono stati gli unici...), tocca agli svedesi SPAWN OF POSSESSION aprire la manifestazione, forti del loro death metal di tecnica fattura ricco di cambi di tempo e intricati guitar solo, depredando il loro ottimo album di debutto "Cabinet" e riuscendo ad entusiasmare a dovere i già numerosi presenti, che non hanno mancato di supportare gli scandinavi nemmeno per un momento; dunque un'ottima prova la loro, breve ma incisiva, una band su cui scommettere in futuro senza alcun dubbio. Continua il mio peregrinare in giro per il Transilvania alla ricerca di un foto pass e del tour manager con cui concordare un paio di interviste che in quattro e quattr'otto il palco per i californiani EXHUMED è pronto. Avendoli visti al top della forma due anni fa praticamente a casa loro a San Francisco di spalla ai Dragonlord di Eric Peterson, e avendo assistito allo spettacolo stellare messo in piedi (numeri di mangiafuoco, motoseghe, vomito, teste mozzate con sangue finto a iosa a attitudine totalmente 80's), mi aspettavo un'esibizione piuttosto dimessa per via della collocazione nella bill, è così è stato; Matt e compagni non hanno smentito nessuno, puntando nella mezz'ora scarsa a disposizione sopratutto sul recente "Anatomy Is Destiny" dal quale sono state eseguite "Waxwork" e "The Matter Of Splatter" in apertura e "In The Name Of Gore" a chiudere, intervallate dai vecchi classici, una per tutte la mitica "Open The Abscess"; per il resto niente da dire, prova strumentale precisa e presenza scenica più che buona, ma resta il rimpianto, almeno per me, di non avere visto gli Exhumed al 100% delle loro potenzialità... Un altro breve cambio palco e tocca ai VOMITORY salire sul palco; in verità, non avevo mai avuto occasione di ascoltare i quattro svedesi anche se ne avevo sentito spessissimo parlare, a volte in maniera fin troppo lusinghiera. Il loro death metal scandinavo (ai Dismember non si comanda!) intriso di ritmiche thrash ha entusiasmato oltremisura il pubblico, che mi è sembrato a volte eccessivamente succube di una band sì valida, ma che a conti fatti non inventa niente nè stupisce nessuno; un gruppo sufficiente e senza dubbio competitivo che stasera ha dimostrato di saperci fare; bravi, niente di più. Si comincia a entrare nel vivo del festival con i CARPATHIAN FOREST, anche loro accolti da un boato (di gente che per metà mi sembrava applaudirli solo perchè fa figo ascoltarli); senza corpse paint, la band fa il suo ingresso on stage in modo abbastanza dimesso, e Nattefrost è l'ultimo ad arrivare con una croce rovesciata in mano e un bel 'madonna pu**ana' urlato nel microfono, dando il via allo show con la devastante "Knokkelmann". La band non ha fatto prigionieri snocciolando praticamente tutti i suoi classici, da "Black Shining Leather" alla più recente "Skjend Hans Lik", passando per le solite "Mask Of The Slave", "He's Turning Blue", "Bloodcleansing", "Morbid Fascination Of Death" e "The Angel And The Sodomizer"; Nattefrost ha tenuto in pugno il pubblico per tutta la durata dello show anche se la cosa pareva non andargli molto a genio (o forse era ancora provato dall'infortunio di qualche giorno prima), e tra un 'Sataaan' urlato ogni venti secondi e un abuso del suo tipico 'uh!', i Carpathian scendono dal palco vincitori; quella che ho visto sul palco stasera non era una band svogliata di certo, anche se è mancata la scintilla che rende davvero memorabile un concerto. Le cose sono cambiate e se è vero che show del genere anni fa Nattefrost poteva scordarseli, è anche palese il fatto che la metà del pubblico che idolatra i Carpathian Forest dovrebbe tornarsene a casa visto che le uniche lamentele sono state 'non avevano il face painting!' e 'sembravano punk rock'n'roll!'. La prossima volta statevene a casuccia ad ascoltare i vostri Dimmu Borgir e Cradle Of Filth così voi siete contenti e Nattefrost anche. Ormai il pubblico è caldo a dovere, e a mantenere infernale la temperatura ci pensano i canadesi KATAKLYSM che con il nuovo album "Serenity In Fire" sono riusciti ad emergere quasi definitivamente dal limbo underground in cui erano confinati da diversi anni; forti di suoni precisi e puliti e di una presenza scenica a tutto tondo, i quattro riescono ad instaurare fin da subito un ottimo rapporto con l'audience, merito soprattutto del paffuto singer Maurizio Iacono, di chiare origini italiane, che dialoga e scherza con la folla nel nostro idioma con la massima naturalezza. Vengono eseguiti soprattutto pezzi dalla penultima fatica "Shadows And Dust" e ovviamente da "Serenity", ben rappresentato dall'opener "The Ambassador Of Pain" e la terremotante "As I Slither", micidiale proprio come su disco; c'è spazio anche per un gradevole (ma non proprio sbalorditivo ad essere sinceri) drum solo da parte del nuovo batterista Martin, e come mi confiderà il simpatico axeman JF in sede di intervista la scelta è dovuta al fatto che molte persone ascoltando l'album pensavano a una drum-machine, e da quì la decisione di smentire gli scettici 'dal vivo'. I Kataklysm hanno dunque soddisfatto un po' tutti, e hanno lasciato il palco soddisfatti, a ragione. Grandi. Purtroppo non so dirvi granchè del gruppo successivo, i grandissimi HYPOCRISY; a causa dell'interminabile attesa per ottenere l'ok all'intervista ai Kataklsym ho perso metà del set della band svedese, mentre l'altra metà me la sono potuta godere da decine di metri di distanza, nell'atrio del Transilvania; da quel poco che ho sentito, Peter e compagni mi sono sembrati in gran forma, puntando parecchio su "The Arrival" (dal quale sono state eseguite "Born Dead Buried Alive", "Eraser" e "Slave To The Parasites" ) ma anche su vecchi classici dimenticati tipo "Adjusting The Sun", tralasciando però clamorosamente "Killing Art". A quanto pare una buona performance quindi... Ormai il locale meneghino è gremito, e tutti attendono loro, la brutal death band più famosa in circolazione, i CANNIBAL CORPSE; appena salgono sul palco non ci sono storie e inizia senza remori il massacro, inaugurato addirittura da "Shredded Humans" (vi giuro, nel pit foto sembrava di stare in trincea); da lì in poi è una tirata pazzesca, basta guardare la scaletta per rendersene conto. Nonostante la clamorosa mancanza di "I Cum Blood", i cinque macellai non fanno prigionieri e traumatizzano il pubblico puntando tanto sui vecchi classici quanto sui nuovi brani (memorabili "Decency Defied" e la thrashy "The Wretched Spawn", peccato invece per l'assenza di "Severed Head Stoning"). Nonostante una performance relativamente fredda 'à la Deicide', tutti sono contenti lo stesso e il macello perpetrato da Corpsegrinder e compagni soddisfa loro e soprattutto le centinaia di fanatici accorsi per vederli. Per quanto mi riguarda, il death metal è passato da queste parti un mese fa sotto il nome di Morbid Angel, ma i Cannibal non hanno certo sfigurato... CANNIBAL CORPSE setlist Shredded Humans Puncture Wound Massacre Fucked With A Knife Stripped, Raped And Strangled Decency Defied Vomit The Soul Unleashing The Bloodthirsty Pounded Into Dust Sentenced To Burn The Cryptic Stench They Deserve To Die Festering In The Crypt Dormant Bodies Bursting Gallery Of Suicide Pit Of Zombies The Wretched Spawn Staring Through The Eyes Of The Dead Devoured By Vermin A Skull Full Of Maggots Hammer Smashed Face E' stato dunque un No Mercy nella media quello di quest'anno, con band più che buone ma che impallidiscono al confronto di quelle dell'anno scorso (un tridente come Testament, Nuclear Assault e Death Angel è difficile da battere...); tolto questo, un bel festival che ha fatto passare a tutti una grande giornata. Ci si vede al prossimo No Mercy!

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