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NIGHTWISH

Milano, 28 ottobre. Una data che ho atteso per parecchio tempo e che per ancor più tempo avrò piacere di conservare nella mia memoria. Piove, ma non ha importanza, il Mazda Palace questa sera è gremito lo stesso anche se non si è raggiunto quel "Sold Out" appeso fuori dai botteghini di mezz'Europa in occasione di questo tour invernale. Vedere i Nightwish e i Sonata Arctica insieme per una sera per una persona come me, decisamente legata a questo tipo di genere, è un occasione più unica che rara. Così mi presento alle porte del palazzetto in largo anticipo e, risolto un triste disguido, faccio il mio ingresso sorprendendomi della mole di pubblico presente. [SONATA ARCTICA] Verso le 20.30, in leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia, si abbassano le luci e l'intro "Reckoning Day, Reckoning Night…" riscalda gli animi dei fan accorsi per godersi i melodic power metallers Sonata Arctica, al loro ritorno in Italia dopo 3 anni. A sorpresa l'intro viene interrotta poco prima del finale e la band attacca con "Misplaced", traccia opener del nuovo album "Reckoning Night". Il primo impatto è terribile, non si può fare a meno di notare come il mixerista si trovi in seria difficoltà: prima la chitarra troppo bassa, dopo la tastiera troppo alta, senza parlare degli scandalosi cambi di volumi in occasione dei soli. Nonostante quest'inizio, non particolarmente motivante, la situazione va migliorando e alla fine l'audio, comunque pessimo, ci permette di godere un po' meglio dell'operato dei 5 finlandesi. La band si dimostra abile sul palco e capace di saper organizzare un ottimo show, il frontman Tony Kakko è autore di un'ottima prestazione dimostrandosi decisamente migliorati dai tempi della registrazione del loro live orientale "Songs Of Silence" mentre il batterista Timo Portimo stupisce per precisione e velocità.Nonostante una scaletta trascurabile la band si concentra sul proprio disco d'esordio eseguendo grandi canzoni come "8th Commandment", "Replica" e "My Land" trascinando il pubblico del Mazda Palace in un esecuzione corale dei refrain delle canzoni. Dal trascuratissimo "Silence" ascoltiamo "Black Sheep", apprezzabile per i solismi, mentre per il gran finale il gruppo ci regala una "The Cage" eseguita come meglio non si poteva chiedere. Per concludere il singer fa cantare all'intero palazzetto un divertente inno (VODKKAAAAA, WE NEEDDD SOME VODKKAAAAA, WE NEED SOME VOOOOOOOOODKA) che chiude lo scenario sulla band raggruppata a centro palco dedita a regalare inchini e a godersi dei meritati applausi. -Misplaced -Blinded No More -8th Commandment -Victoria Secret's -Broken -Replica -My Land -Black Sheep -Don't Say A Word -The Cage [NIGHTWISH] Squillino le trombe e rullino i tamburi (o le doppie casse, se preferite) perché è tempo di far abbassar nuovamente le luci e, in men che non si dica, la band è già sul palco pronta per eseguire "Dark Chest Of Wonders". Il palco è dominato dalla splendida immagine della copertina del loro ultimo album "Once" e da un set di luci ben congeniato, concedendosi anche qualche tocco di classe con fuochi d'artificio e la conclusiva colossale pioggia di coriandoli in occasione di "Ghost Love Score". Tornando a noi i Nightwish questa sera hanno tenuto un signor Concerto (e la maiuscola non giunge a caso), sfoderando classe e doti tecniche da vendere. Anche l'impianto acustico del Mazda Palace offre qualità audio insperata fino a questo momento. I singoli membri hanno la meglio questa sera e si può soprassedere persino sulle campionature dato che la voce della "frontgirl" Tarja Turunen non fa una piega e anzi, stupisce maggiormente che su disco. Nei panni del frontman troviamo il bassista Marko Vietala, rivelatosi come il più simpatico e "alla mano" dei cinque, autore anch'esso di una prestazione canora sopra la media che domina la scena nell'esecuzione a sorpresa di "Symphony Of Destruction" dei Megadeth. Le dolci e melodiose atmosfere di "Deep Silent Complete" e di "Ever Dream" si alternano alle acclamate "Wishmaster" e "Kingslayer". Anche in questo caso le "assenze ingiustificate" sono molte, ma probabilmente per accontentare tutti i presenti sarebbero servite tre ore di live. E dopo l'esecuzione della sinfonica suite la band chiude con "Wish I Had An Angel" lasciando i presenti soddisfatti per l'ottimo concerto ma comunque ancora vogliosi di musica. Così la gente torna a casa, assalita dai gustosi ricordi lasciati dall'evento a tal punto dal riuscir ad ignorare il diluvio che li aspetta fuori dalle porte del Mazda Palace… -Dark Chest Of Wonders -Planet Hell -Deep Silent Complete -The Phantom Of The Opera -Ever Dream -Sleeping Sun -Symphony Of Destruction - Megadeth -Bless The Child -Kingslayer -Wishmaster -Dead Boy's Poem -Slaying The Dreamer -Nemo -Ghost Love Score -Wish I Had An Angel --- Per le foto si ringrazia Paolo Manzi, caporedattore della webzine HolyMetal.com, per la sua disponiblità e bontà d'animo di fronte a problemi che oramai troppo spesso riguardano gli addetti ai lavori. ---

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