DIE KRUPPS
Poteva essere una serata infausta quella del 6 dicembre per i Die Krupps a Malmö: il giorno dopo era in programma il festival annuale ElectriXmas, praticamente l´evento principale della regione per EBM, Dark Electro e Synth Pop. Ma a giudicare dall´affluenza i tedeschi hanno fatto bene a fidarsi della propria popolarità e non curarsi d´altro. È di quest´anno (2019) l´uscita del nuovo 'Vision 2020 Vision' e i nostri partono, assai poco sorprendentemente, con un pezzo tratto da quest´ultimo lavoro. Dopo "Isolation", tratta da 'III Odyssey Of The Mind' è il momento di una raffica di brani tratti dall´acclamato 'The Machinists Of Joy', album del 2013 che ha riportato i Die Krupps alla ribalta dopo sedici anni di silenzio. Il lavoro in questione è orientato sugli aspetti piu danzerecci del suond della band e "Nazis Auf Speed", "Essenbeck" e "Schmutzfabrik", note anche attraverso la loro frequente rotazione nei clubs, scaldano il pubblico. Dopo altre due tracce tratte dal recente 'Vision 2020 Vision' è il momento del pezzo forse meno riuscito della serata, l´unico tratto dall´album 'V Metal Machine Music' che precede quello attuale: "The Vampire Strikes Back" appare fuori posto come tematica nella produzione dei Die Krupps e non particolarmente riuscito in generale tra quelli provenienti dagli album di orientamento metal della band. Lo show si giova però subito di un altro pezzo che va per la maggiore nei club da qualche anno a questa parte: la cover dei Visage "The Anvil/Der Amboss".
Il concerto ha a questo punto raggiunto la metà della sua durata e la band ci propone altri due brani tratti da 'III Odyssey Of The Mind' intervallati da "Obacht", altro pezzo della release piu recente prima della anthemica "Robo Sapien" che ci riporta a 'The Machinists Of Joy' e ad un altro picco della serata. La chiusura della serata è affidata a "Fatherland" da 'II The Final Option', brano che Jurgen Engler annuncia come il loro pezzo "antinazista". Sarebbe finita qui, ma il pubblico in tripudio non fa neanche scendere i Die Krupps dal palco, tale è la veemenza con cui viene richiesta la solita zugabe, il bis. E allora arrivano anche "Crossfire" e "To The Hilt", sempre tratte da "II The Final Option", a testimoniare forse quello che è stato il momento di maggior gloria nella storia della band. Un' ottima esibizione dal vivo, con una buona alternanza fra due lavori elektro piu recenti e gli album contaminati dal metal degli anni novanta. Completamente trascurata la prima parte della loro carriera, negli anni ottanta. Ma il mix nella setlist risulta decisamente riuscito, l´alternanza di brani da dancefloor e di pezzi dal feeling piu live è efficace. Uno show ad alto contenuto adrenalinico.
Commenti