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COMEBACK KID

C'è voglia di spaccare il mondo, che sia per ideali o per puro e sano divertimento. Giovedì 2 agosto, al Circolo Magnolia di Segrate (MI), è successo tutto questo, con una serata all'insegna del punk-hardcore viscerale e profondo, portato avanti da band che praticano e vivono questo genere a 360°. Dapprima i Walk the Plank, from Washington D.C. scaldano a dovere il pubblico presente con la loro sana dose di hardcore smaccatamente americano, con le chitarre di Alex Reimer e John Crum che tessono trame più che buone, a cui si accompagna la voce di Ian Crocker, titubante all'inizio e cresciuta col passare del tempo, che contemporaneamente ringrazia staff e pubblico per l'opportunità ricevuta. Si torna in Italia con una band che, per loro stessa ammissione, è agli inizi per quanto riguarda l'esperienza live, ma che con l'attivismo sociale sono in prima linea da parecchio tempo. E nonostante siano alle fasi iniziali della loro esperienza insieme, i Tempest alzano ulteriormente l'asticella, creando ritmi molto veloci e serrati, nei quali il grido di lotta di X Josh X risuona su tutti i lati del Magnolia, a simboleggiare il loro impegno a fianco di Sea Shepherd Italia per contrastare le forme di violenza e di minaccia, in primis in mezzo agli oceani a difesa delle specie acquatiche minacciate da pratiche umane ignobili, e poi contro le attuali politiche di disuaguaglianza globale, riuscendo quindi a sfoderare una performance molto apprezzata.

Il tutto come antipasto al clou della serata, il ritorno sui palchi italiani di un'icona del punk-hardcore internazionale, come i canadesi Comeback Kid. E subito il folto pubblico assiepato ai bordi del palco secondario del Magnolia si infiamma, pendendo dalle labbra del leader Andrew Neufeld che aizza la folla coinvolgendo i presenti a suon pogo e circle pit infuocati. I canadesi, in un'oretta scarsa di set, hanno spaziato per gran parte della loro discografia, includendo anche un pezzo nuovo subito recepito bene dal pubblico. Molti i momenti in cui Neufeld si è esposto sulla cima della transenna per raccogliere l'impeto dei suoi seguaci, e che ha raggiunto l'apice immenso con la conclusiva "Wake The Dead", con i ragazzi che si sono catapultati e contorti a vicenda, in un unico ammasso di corpi inneggianti la band canadese.Una serata ottima per chi necessitava il bisogno di liberazione.

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