AMENRA
5 maggio - Aprire al ritorno degli Amenra in terra papale spetta agli ex compagni di etichetta Gnaw Their Tongues, visto che gli headliner hanno lasciato la Consouling Sounds per l’americana Relapse Records. Annunciati a sorpresa solo un giorno prima del concerto di Roma, i GTR sono una formazione che mi ha sempre incuriosito; invece di una band ho trovato un solo membro che muoveva le macchine trincerandosi dietro un laptop. Ciò che ne veniva fuori era un industrial noise che ha come pietra di paragone Prurient, Crowhurst ed Author & Punisher; claustrofobico, tumulante, urticante, sormontato da vocalizzi screaming. Un sound paragonabile ai rumori di un industria siderurgica ed essere contemporaneamente risucchiati all'interno di un buco nero. Un'esperienza da vivere. Non c'è cosa più bella, prima di assistere ad un concerto, dell’avere aspettative che vengono soddisfatte. È il caso dei belgi Amenra che ebbi il piacere di vedere dal vivo sette anni fa in occasione dell'uscita di 'V', rimanendone esterrefatto dalla forza trascinante, dalla tracotanza che sapevano profondere. Definire apocalittici gli Amenra rende solo in parte il significato dell’aggettivo, soprattutto per quello che riescono a sprigionare sul palco; chitarre che vogliono esplodere, ma al momento della deflagrazione c’è un limitatore di potenza che ne impedisce l’overdrive, anche se non ne ferma l’onda d’urto, la dirompenza e lo spostamento d’aria derivante dal fall out postatomico. Per contro però svanisce l'effetto sorpresa perché tutto va come pronosticato, arpeggiati tranquilli e spaccati postcore devastante, con l’unica differenza rispetto al passato che il vocalist, - sarebbe meglio definirlo: lo squartato vivo per come urla, non ci ha fornito solo il lato posteriore, ma ha pensato bene di palesarsi anche di fronte. Posizionati nelle retrovie, l'effetto era meno travolgente della performance precedente allorché ci siamo spostati in avanti e l'onda d'urto è stata paragonabile ad uno tsunami. Piccola curiosità: numerosa la presenza femminile nonostante il genere proposto fosse molto estremo. Volumi ed acustica ai limiti della perfezione per 75 minuti di set totalizzante. I postcorer che piacciono alle donne.
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