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ANDY TIMMONS BAND

Il nome di Andy Timmons è noto agli appassionati della sei corde per svariati motivi, a partire dalla sua militanza nei Danger Danger, autori di due piccoli gioielli hard rock come l’omonimo debutto del 1989 e il successivo “Screw it”, datato 1991, con i quali ha venduto più di un milione di copie e piazzato due video direttamente al #1 su MTV; dopo aver lasciato i Danger Danger, Timmons ha collaborato con autentici mostri sacri quali Steve Vai, Joe Satriani, Eric Johnson, Steve Morse , Ace Frehley e Ted Nugent (solo per citarne alcuni). A tutto ciò Timmons affianca una carriera solista con ben 7 album alle spalle e nel 2001 ha firmato con la Favored Nations di Steve Vai, etichetta per la quale è uscito nel 2006 l’ultimo cd “Resolution” (in cui Andy è affiancato da Mike Daane al basso e Mitch Marine alla batteria) ed è proprio in occasione del tour con la sua Andy Timmons Band che il chitarrista americano fa tappa questa sera al Latte + di Brescia per un clinic interamente organizzato dall’Accademia Musicale Lizard. Appena arrivati nel locale si nota la buona risposta del pubblico, quantificabile in circa un centinaio di persone e l’ottima organizzazione dell’evento da parte della Lizard: i tempi saranno, infatti, perfettamente rispettati. Dopo un breve discorso di presentazione sulla serata e la sua articolazione, poco dopo le 21,30 si presenta sul palco Andy Timmons con la sua fedele Ibanez e un’amplificazione firmata Mesa Boogie. Il chitarrista dell’Indiana ci regala subito 5 brani intensi e vari, spaziando dall’hard rock al blues fino a sonorità più moderne ed “effettate”. L’acustica ed i suoni sono semplicemente ottimi, ma quello che stupisce è proprio la sua versatilità nel riuscire a cimentarsi con generi differenti pur restando su livelli sempre incredibili. A volte si percepisce l’influenza di Vai e Satriani, ma riesce a mantenere un ottimo livello di originalità sia nel tocco che nei suoni ed è una sua caratteristica l’utilizzo che fa del potenziometro per cambiare il suono. Da segnalare le intense esecuzioni di “Beautiful Strange” ed “Electric Gypsy”, tratte da “That Was Then This Is Now”. Sono giunte le ore 22 ed è il momento del clinic vero e proprio, quindi il pubblico è chiamato a porre domande ad Andy e i membri della band, tramite l’aiuto di Andrea Martongelli, docente Lizard nonché chitarrista di Arthemis e Powerquest, che si presta a fare da interprete; per una buona mezz’ora Andy interagisce in modo disponibile e simpatico con il pubblico rispondendo sia a domande sulla sua strumentazione ed effettistica, sia sul suo passato nei Danger Danger, oltre ad esprimere la sua opinione riguardo alla diffusione di musica nel web e l’importanza di un certo tipo di studi nella formazione musicale di un giovane chitarrista. Immancabili le domande riguardanti il suo metodo di composizione e il suo ultimo album, a proposito del quale ci spiegherà che la title track “Resolution” è nata da improvvisazioni in sala prove, partendo da un’idea di riff e sviluppandolo in una lunga jam session e in generale tutto l’album è stato creato in questo modo, lasciando ampio spazio all’improvvisazione. Alle 22,30 Andy imbraccia nuovamente la sua Ibanez e ci regala altri tre pezzi tra cui le splendide “Gone” e “Deliever Us” tratte dall’ultimo lavoro “Resolution” ed è impossibile non notare come tutto il suo corpo accompagni l’esecuzione dei brani, che si tratti di espressioni facciali o salti, tutto ciò denota un sincero trasporto dell’artista e la passione e l’espressività che lo caratterizzano. Inutile stare a discutere sulla precisione e pulizia dell’esecuzione, sul tocco incredibile e sulla varietà di suoni che riesce a produrre dal suo strumento, Andy è in grande forma come ci confermano le due jam conclusive coi docenti della Lizard Andrea Martoncelli e Daniele Valle a conclusione di una serata che ha regalato emozioni e soddisfazione a tutti gli appassionati della sei corde. Da segnalare che pochi minuti dopo l’esibizione Andy si è presentato tra il pubblico a firmare autografi, concedere fotografie o semplicemente per una stretta di mano e uno scambio di battute. Che altro dire? Un grandissimo chitarrista, oltre che persona disponibile, cordiale e gentile. [Kery Krash]

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