VENOM: POSSESSED
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22/07/2007Non me ne vogliate, ma considero “Possessed”, seppur inferiore ai primi tre infernali capitoli, l’ultimo vero disco dei Venom. Già, perché dopo questa release ne sono successe di cotte e di crude, tra celebri fuoriuscite (Mantas è il primo ad abbandonare), scioglimenti ed improbabili reunion, fino al recente imbarazzante “Metal Black”, album che ha provato invano a rinverdire i fasti della band. “Possessed” è in definitiva il canto del cigno dei Venom. E il fatto che nei vent’anni successivi il gruppo inglese non sia mai riuscito a replicare il successo di almeno uno dei primi quattro lavori la dice lunga in merito… La quarta fatica del terribile terzetto britannico conferma tutto il marciume delle precedenti release: i suoni sono ancora sporchi, il cantato di Cronos è il solito rantolo approssimativo, e le lyrics… beh, le lyrics non possono che trattare del satanasso in persona in tutte le sue sulfuree sfumature, mettendo bene in evidenza la devozione (artificiosa all’inverosimile) dei nostri verso il maligno cornuto. Poche novità dunque, ma rispetto al passato, va però evidenziato come i Venom riescano qui a dar più spazio agli assoli di Mantas, cosa che giova non poco ai brani, rendendoli più dinamici e stimolanti (“Hamony Dies”, “Suffer Not The Children”) e allontanando un pochino la proposta dei Venom dall’essere semplicemente copia più rozza e malvagia dei Motorhead. “Satanachist”, “Powerdrive”, “Wing And A Prayer” costituiscono il testamento artistico dei Venom, perché dopo quest’album, non ci sarà praticamente più nulla.
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