VALENTINE: Valentine
data
03/11/2017Peccato per ciò che i Valentine avrebbero potuto raccogliere, in termini di consensi, se il mercato musicale non avesse preso altre pieghe. Esordire nel 1990, ovvero quasi a fine giro di boa per le sonorità AOR/class, ha precluso ogni velleità agli americani Valentine, ma se non altro non passarono inosservati alle orecchie dei fini sostenitori del genere, incantati dall’ennesimo prodigio sonoro operato da Neil Kernon (Bolton, Dokken, Queensryche e molti altri). Grazie all’esperto produttore, ‘Valentine’ suona come uno spettacolare concentrato di AOR bombastico (il Bolton di ‘Everybody’s Crazy’), con un taglio class metal sulle chitarre (Dokken); nel suo complesso è un album zeppo di power AOR che, grazie all’intervento della Rock Candy (eccellente la versione remastered), oggi merita un posto al sole tra i migliori album hair metal del periodo edonistico. La scrittura fonda le sue radici negli album più emblematici dei Bon Jovi, Journey e Def Leppard, ariosa e farcita di cori accattivanti, supportata da un suono cromato e decorata dalla voce appassionata di Hugo Valenti. Se anche un personaggio come Irving Azoff (manager per Bon Jovi, Eagles, Van Halen, Triumph, oltre ad altre star musicali), fiutò nei Valentine the next big thing, la dice lunga su quante fossero le aspettative di conquista di questo brillantissimo debutto.
Commenti