TIGERTAILZ: Bezerk
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16/02/2011La risposta inglese ai Poison? Oppure ai Motley Crue? Entrambe, oppure nessuna dei due. Secondo lavoro per i quattro ragazzi di Cardiff forti dell'ingresso del nuovo cantante, l'ex Ranklenson Kim Hooker, forti di un nuovo produttore, Chris Tsangarides (Judas Priest, Thin Lizzy, TNT, etc.), e forti della consapevolezza di avere brani con il botto incorporato. La copertina ritrae lo stesso Hooker a bocca spalancata il quale ci accoglie all'interno di questo gioiello del glam fine anni '80. La qualità della produzione è discreta, tipica del genere e del periodo, la voce di Hooker appare subito più appropriata rispetto al suo predecessore, Steeve Jaimz, si sposa perfettamente con la proposta, molto urlata, tutta di gola, lasciando poco spazio alla tecnica. Ovvio che il pezzo forte sono i brani, il singolone "Love Bomb Baby" è una sorta di inno generazionale e ancora oggi fulcro dei live della band; la più cadenzata "Noise Level Critical" ha un grande inciso; la ballatona "Heaven" è forse la miglior power ballad inglese degli ultimi vent'anni (anche se la resa dal vivo era pessima, coadiuvata dalle difficoltà vocali di Hooker). Comunque tutto il disco è un susseguirsi di potenziali singoli, "I Can Fight Dirty Too", così come "Twist And Shake". Il valore qualitativo è sempre elevato, paradossalmente il pezzo meno riuscito è l'opener "Sick Sex" che contiene il ritornello più debole dell'intero lotto. Un gran disco per la band gallese che non è più riuscita a mantenere il livello qui profuso, anche se sarebbe stato quanto meno arduo riuscirci, ma che ha tuttavia marcato ed etichettato il gruppo come portabandiera albionico dell'hair metal, e che ha portato la stessa band a vivere ancora oggi sugli antichi fasti di questo 'Bezerk'
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