TIEDBELLY AND MORTANGA: Satan Built A House

Tiedbelly e Mortanga partono dalle radici per questo loro esordio. Inevitabilmente non puoi non citare subito il Mississippi ed il blues pre-scolare, primordiale, quello acustico, sviscerato e cantato nei campi durante la raccolta del cotone. Ma il duo in questione non si limita solo ad affondare le mani nel cuore del feto di tutta la musica rock e derivati a venire, lo fa stando con i piedi ben saldi nel presente, altrimenti, esempio chiaro, non scorgeremmo in brani come "Instruction To Get Awful" e "The Devil's Moving Hand" l'ombra di quel Tom Waits quando è lui stesso ad approcciare il blues a modo suo, con quell'incedere sgangherato e cazzone, come se una carovana di musicisti nomadi ubriachi di gin scorrazzasse per le strade della Louisiana senza alcuna meta, citando e cantando della condizione umana (degli afroamericani prima e dopo l'abolizione della schiavitù). 'Satan Built A House' è proprio li che si ferma, con anche quell'alone di mistero tra folclore e spiritualismo, magia nera a la 'Angel Heart' che lo contraddistingue, ed ai nostri riesce pienamente l'intento di raccontare della costruzione di quella casa tra malinconie e risate, spensieratezza ed incazzatura, rincorrendo Dio e Satana non sapendo quale dei due seguire. O scegliendo di seguirli entrambi, perchè nella musica di Tiedbelly e Mortanga vige l'essenza dell'angelo/diavolo che ogni giorno combatte contro sè stesso in ognuno di noi, per arrivare a fine sera vivo tutte le sante sere.