THE WAY OF PURITY: Schwarz Oder Rot
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13/02/2020Ci troviamo davanti al quarto album nella carriera dei The Way Of Purity e, rispetto al lontano 2010 con il loro disco d’esordio ‘Crosscore’ si riconosce quanto in questi anni loro siano cambiati, in bene, e migliorati nel loro stile. Confronto al primo lavoro si sono sempre più indirizzati sullo “sporcare” il loro già non tradizionale grindcore con influenze melodic metal, facendo uso dei sintetizzatori: ad ogni disco hanno sempre cercato di rinnovarsi e proporre un sound aggressivo ma allo stesso tempo riflessivo. ‘Schwarz Oder Rot’ non rinnega questa formula, oltre a mantener fede alle aspettative date, esibisce un comparto musicale innovativo, riflesso in affascinanti tappeti elettronici elaborati da Lost My Faith. A livello di sonorità questo album pesca molto della scena post-metal, mescolando egregiamente parti in scream con linee vocali melodiche, trovando un’armoniosa coesistenza in tutte le sue tracce. A tal proposito, hanno saputo gestire un brano come ‘Mandament’, in cui il ritornello è stato scritto sovrapponendo questi due stili canori, rendendola una delle tracce più belle dell’album, grazie a questo espediente in contrappunto ad una base strumentale memorabile in tutte le sue parti. Forse un peccato che non sia stata scelta come uno dei singoli, senza nulla togliere a ‘Spectral’, che rappresenta un ottimo biglietto da visita e che lascia trasparire la loro denuncia di un mondo ormai devastato dall’attività irreversibile. Si passo poi a ‘Leave’, altro brano completamente strumentale in cui si fa un grande uso dei sintetizzatori, che rendono questa uscita una specie di “calma dopo la tempesta”: tempesta che però si lascia cogliere nella sua complessiva bellezza.
A cura di Ramon Iervasutti
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