THE WAY OF PURITY: EQUATE
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24/02/2012Nuovo album per questo progetto dal sapore internazionale partito dall'Italia a quanto ne sappiamo. La tematica portante di 'Equate', come abbiamo visto nel precedente Ep, è una sorta di esoterismo antispecista che propugna la fine dell'umanità con vittoria finale degli animali. Quelli non umani, si intende. Premesse esilaranti, non c'è che dire. Si parte con "Artwork Of Nature", un brano molto malinconico e squadrato con un riffing che è una sorta di amalgama tra death melodico, qualche elemento *core e tastiere piazzate qua e là. Il risultato è piuttosto piatto e col groove dalle impressioni industrial di "Death Abound Everywhere" le cose non vanno tanto meglio, mentre in "Eleven" la tastiera omaggia (o plagia?) la celeberrima "Smalltown Boy". Peccato, perché nell'insieme non era male come canzone grazie soprattutto al featuring di Giulia dei Ravenscry. Poi si va avanti con brani dal sapore alternative anni '90, roba tipo Garbage o Guano Apes ("For All Who Thrive Unheard ) che si mischiano a sonorità vagamente black, qualcosa più deadente e gothic come la passabile "A Time To Be So Small ", fino al black metal conclusivo di "Liti Kjersti ". Tirando le somme, dal punto di vista professionale il disco non sarebbe malaccio, ma soffre di una tale piattezza a livello di songwriting che la contaminazione, che si suppone nelle intenzioni elemento di forza, diventa mancanza di personalità.
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