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THE FORESHADOWING: Seven Heads Ten Horns

data

10/06/2016
75


Genere: Gothic Doom
Etichetta: Cyclone Empire
Distro:
Anno: 2016

Fin dal loro incipit i romani The Foreshadowing, pur mostrando influenze alquanto chiare (il gothic doom britannico), hanno sempre avuto un sound dal trademark epico e malinconico molto riconoscibile, segno di maturità, competenza ed idee chiare sul dove vogliono arrivare evitando accuratamente clichè abusati dalle band clone. Dopo oltre dieci anni di carriera, quattro dischi alquanto diversi tra loro (pur mantenendo il minimo comune denominatore del gothic doom), diversi tour in america ed in europa a supporto di formazioni blasonate quali Moonspell, Katatonia, Fields Of The Nephilim, My Dying Bride e Swallow The Sun (solo per nominarne alcune), l’ingresso in formazione di Giuseppe Orlando (ex Novembre) al posto del dimissionario Jonah Padella ha coinciso con un ammorbidimento dei toni in favore di una maggiore ricerca melodica con atmosfere di ispirazione greca - "Ishtar" - ed al ricorso a cori fanciulleschi nel finale di "Martyrdom". Per contro non mancano i momenti tellurici: "Fall Of Heroes" rocciosa, trascinante ed epica; in "Two Horizons" è inconfondibile la timbrica heavy delle chitarre che ricorda il suono delle cornamuse; "New Babylon" sembra l'evoluzione della cover "Russians" di Sting presente su 'Oionos', mentre i quattordici minuti della cangiante "Nimrod", con lo spaccato centrale a base di tastiere pinkfloydiane, cori gregoriani sulla falsariga degli Enigma e riff di chitarra post rock rappresenta lo zenith del lavoro; un biblico concept album che si ispira alla torre di babele paragonandola allo sfacelo morale ed economico in cui l’Europa versa ai giorni nostri, costretta a fare i conti con un afflusso di gente di cultura e religioni diverse che creano non pochi problemi di coesistenza. L’apocalittico artwork a cura di Seth Siro Anton dei Septic Flesh, l'inconfondibile voce baritonale di Marco Benevento e le due asce sempre molto ispirate sono gli ulteriori valori aggiunti ad una band che progredisce ad ogni disco non sbagliando un colpo.

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