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THE DARKNESS: Easter Is Cancelled

data

02/11/2019
80


Genere: Hard Rock
Etichetta: Cooking Vinyl
Distro:
Anno: 2019

I Darkness sono tornati! Annunciato con un comunicato non proprio convenzionale ad aprile di quest’anno, il nuovo album ‘Easter Is Cancelled’ è stato pubblicato il 4 ottobre, definito l’apocalisse sonora (rif. comunicato). Un concept album che vuole posizionarli ad un livello più impegnato e strutturato rispetto ai lavori precedenti, mantenendo quell’humour che li contraddistingue e ce li fa amare (o odiare). ‘Easter Is Cancelled’ è un album di denuncia verso una società inetta e succube del sistema, è un album di riscossione della musica Rock, non più musica infernale ma musica di Dio (!), è un album di conferma dei loro principi secondo cui musica e humour possono e devono coesistere per non perdere il contatto con la realtà, e dare, quindi, il giusto peso alle cose. E' un album sulla teoria del multiverso. Vediamo insieme dove ci portano e come. Attraverso le 14 tracce dell’album ci raccontano una storia davvero assurda e ben strutturata, con grandezza e senso dell’eccesso: mentre noi viviamo in una società sempre più caratterizzata da violenza, bestialità, inciviltà e brutalità, in un universo parallelo un Cristo muscolosissimo distrugge la sua croce e salva il mondo con i suoi superpoteri. Indubbiamente, la storia che ci raccontano è assurda, e ancor di più se pensiamo a cosa accade quando si tocca il Cristo – immediately back to the Middle Ages. Ed infatti la copertina dell’album è stata censurata su alcune piattaforme: classica immagine pasquale, decisamente più irriverente. Muscoli esagerati sulla croce e ai suoi piedi atti di violenza: furbamente pixellata all’occorrenza! La storia comincia con "Rock and Roll Deserves To Die", oltre 5 minuti di puro rock ‘alla Queen’, ci racconta che il rock merita di morire, perché ormai ha il cuore vuoto, perché ci ha tutti delusi con più nulla di reale da offrire, perché è ormai asservito al sistema. La storia prosegue con "How Can I Lose Your Love’, ‘Live Ttil I Die", con cui torniamo a sonorità hard rock proprie delle ballad anni ottanta, per calarci in una situazione amorosa finita male per ambizioni e bisogno di attenzioni e per vivere il disagio di un adolescente schernito e deriso per il suo voler essere ‘rock’. Con "Heart Explodes" dobbiamo concentrarci di più per sentirne le particolarità sonore: lavoro chitarristico davvero ben realizzato, con piacevolissime sfumature ‘irish’ per raccontarci di azioni vane per non perdere la propria donna. In "Deck Chair" Justin si lamenta, anche in francese, col vento perché gli ha portato via la sua amatissima sedia a sdraio. Bizzarra situazione arricchita da nuance di sano jazz. Arriviamo alla sesta traccia dell’album, quella che dà il titolo all’album. In questo mondo ormai alla mercè di violenza, guerra, caos, sfiducia - Goodness is always diluted, and evil is always pure - non ha senso morire e non ha senso rinascere. Quindi, niente Pasqua. E’ cancellata. Il tutto esaltato da un’esultanza di chitarre distorte sovrapposte, soprattutto nella parte finale. Eh sì, non vediamo l’ora di ascoltarlo dal vivo! Altro racconto davvero divertente è quello di "Heavy Metal Lover": Justin ci racconta del suo amore per una donna appassionata di metal, che addolcisce i momenti romantici con Cannibal Corpse e Obituary. Così tanto metallara che finirà per arrugginirsi. In "In Another Life" appare la convinzione di una storia d’amore perfetta, ma in un’altra dimensione, in un universo parallelo. E’ evidente come i Darkness sono sempre più convinti di lavorare divertendosi e per divertirsi, a non prendersi sul serio. Sono indubbiamente capaci di strappare sorrisi oppure di scaturire della sana indifferenza per situazioni davvero assurde e paradossali. Come le quattro bonus track della Deluxe Edition, dove troviamo la sottile e chiara ironia sul Laylow londinese, e anche sul sito archeologico Sutton Hoo e sulla teoria secondo cui gli alieni hanno rapito i Sassoni. Con ‘Easter Is Cancelled’ raggiungono un nuovo livello di capacità, bravura e padronanza tecnica unite alla loro stravaganza, originalità, e mai come in questo caso, fantasia!

A cura di Michela Ricciardi

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