STEEL ATTACK: ENSLAVED
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21/11/2004Gli Steel Attack tornano, dopo aver rimescolato un po' la line-up, con un album di particolare impatto, musicale e tematico. La loro presentazione dice che hanno voluto parlare della religione secondo differenti angolazioni e punti di vista. Sicuramente questo è un campo delicato, tant'è che si sono messi al riparo dichiarando che ogni ascoltatore deve cercare la propria angolazione, e di conseguenza quella del gruppo non viene resa nota. Musicalmente siamo davanti ad un prodotto tecnicamente ottimo, che pecca qua e là di scarsa originalità ed inventiva: da una parte è costante il richiamo stilistico a gruppi come gli Iced Earth, dall'altra, in alcuni brani, dobbiamo credere che le Muse si siano confuse, ispirando gli Steel Attack in maniera terribilmente simile a come già avevano fatto con, ad esempio, Blaze Bayley. Ma in effetti, se dovessimo mettere in serie i passaggi che sanno di già sentiti, ci troveremmo con una lista un po' troppo lunghetta per passare inosservata. Se invece crediamo, come si fa sempre volentieri, alla buona fede dei musicisti, saremo costretti ad ammettere che questo "Enslaved" è un album terribilmente accattivante, anche se con la pecca di perdere un po' di mordente verso il finale: non stufa, ma nemmeno entusiasma fino all'ultimo, tendendo anzi ad adagiarsi su un livello, comunque, buono. Da segnalare l'ottima prestazione del nuovo singer Ronny Hemlin, che interpreta con passione ogni brano, riuscendo ad alzare di parecchio il livello comnplessivo del gruppo, con una voce graffiante ed emotiva mista ad un pizzico di growl ben dosato.
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