SIGNUM REGIS: Chapter IV - The Reckoning
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24/12/2015Come si può intuire dal titolo, la christian metal band slovacca del talentuoso Filip Koluš e del leader Ronnie König si ripresenta con il quarto full-lenght e nuovamente con un vocalist di ruolo, Mayo Petranin, visto che nella release precedente ogni brano veniva affidato ad un cantante diverso, generando così un fastidioso 'effetto compilation'. Si potrebbe sostenere ad un primo pensiero che la voce roca di Mayo possa essere non confacente ad uno stile assai pomposo dove è usuale il ricorso a tonalità più acute, ma fortunatamente la sua performance non delude affatto, anzi, contribuisce a dare un tocco più hard rock-orieted al lavoro anche se alla fin fine poco o niente cambia rispetto al passato visto che si va sempre a finire nel consueto incrocio tra scuola scandinava con gli ovvi riferimenti a Stratovarius e Sonata Arctica (sia nelle parti veloci, sia negli stacchi sinfonici/neoclassici, forse più equilibrati rispetto al passato) con quella teutonica (es. Helloween). La linea melodica dell'album viene dettata già nella parte iniziale del cd da brani come “The Secret Of The Sea” e “The Voice In The Wilderness” ben contrapposta da brani dove vengono messe in risalto le telluriche ritmiche grazie all'uso del doppio pedale. In generale tutto funziona a dovere: abbiamo un'ottima produzione con suoni pregni di energia, musicisti all'altezza, brani ben congegnati ed eseguiti con notevole perizia e che soprattutto prendono al primo ascolto merito anche di un flavour spesso e volentieri epico; il tutto però suona maledettamente di già sentito per via del richiamo quasi incessante agli act sopra evidenziati e da un songwriting non particolarmente scintillante. Gli amanti del power dalle connotazioni melodiche possono comunque andare anche per questa volta sul sicuro a conferma del buon livello qualitativo messo in mostra nelle loro uscite discografiche.
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