SEVEN SPIRES: Emerald Seas
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20/02/2020Continua indefessa la corsa della Frontiers nell'accaparrarsi symphonic metal band con vocalist femmina. Da un certo punto di vista commerciale forse un po' troppo fuori tempo massimo, visto che il sottogenere il meglio lo ha già dato due/tre di lustri fa. Ad ogni modo, nella sostanza questi Seven Spires suonano più metallici della media di band votate allo stile in questione, alternando alle svolazzate canore di Adrienne Cowan lo screaming maschile che imperversa in solitaria in un paio di brani. A tratti tosto e senza tanti fronzoli, in particolare quando la fase ritmica viaggia spedita, a tratti quasi operistico quando le sinfonie hanno un non so che di visionario nelle proprie trame, il quartetto prova con costanza a raggiunngere un equilibrio stilistico non ancora a portata di mano, ma di sicuro alla portata delle potenzialità espresse. Nell'insieme 'Emerald Seas' raggiunge un buon livello di scrittura, così come gli arrangiamenti risultano alquanto curati, mancano però gli spunti vincenti e quei due/tre brani di livello più alto in grado di trascinare l'intero album. Ottima la prova di Adrienne.
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