ROTTING SKY: Sedation
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26/01/2018Vi parliamo oggi dell’album dei Rotting Sky, intitolato Sedation, originariamente uscito nel 2014 ed oggi ristampato via Sentient Ruin Laboratories. Quando abbiamo iniziato l’ascolto, abbiamo sinceramente pensato di avere qualche problema alle cuffie o all’impianto stereo. Preoccupati abbiamo chiuso, riprovato ma il risultato era lo stesso: un suono distorto, confuso. Non abbiamo lontanamente immaginato che quello fosse invece l’originale sound della band, tant’è che abbiamo messo un altro cd, pensando ad un inconveniente tecnico, ma tutto invece si sentiva perfettamente. Breve storia triste questa di un full-length dalle distorsioni inverosimili, con voci in sottofondo altrettanto confuse e suoni decisamente disturbanti. Spostando il cursore da un punto all’altro il pezzo non cambia, tutto resta funereo, distruttivo e per molti tratti incomprensibile. A tratti ci sono delle pause più atmosferiche, ambient potremmo definirle, ma restano suite isolate che non cancellano tutto il resto. Un gorgo nero che tutto inghiotte, Sedation ci seda letteralmente, lasciandoci però perplessi ed annoiati per la totale mancanza di idee e di un qualsivoglia filo conduttore. Abituati a suoni sporchi, crediamo però vi sia un limite a tutto, e questo album lo ha abbondantemente superato.
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