QUIET RIOT: Hollywood Cowboys
data
18/11/2019Sulla questione "cosa sono oggi i Quiet Riot" ne abbiamo già lungamente parlato in altri momenti in questi ultimi anni (vale la pena continuare con questo monicker?), motivo per cui andiamo oltre e puntiamo dritti sulla qualità del nuovo album targato Frontiers. 'Hollywood Cowboys' è un disco mediocre dal punto di vista della scrittura, lineare, poco incisiva e totalmente priva di contenuti all'altezza. Non ci sono brani che superano la fastidiosa ridondanza compositiva, non ci sono zampate vincenti per quanto concerne il lato dell'interpretazione, con forse il solo Durbin a salvarsi (tra l'altro già sostituito dal di nuovo rientrante Jizzy Pearl. Poi chiedetevi di nuovo quale sarebbe il perchè di un nuovo disco dei Quiet Riot...), in un contesto in cui l'hard rock classico americano che connatura l'album non decolla mai, se non in sparuti momenti ad ogni modo mai del tutto esaltanti, vedi "In the Blood" e "Heartbreak City". Il punto davvero critico lo si tocca poi con "Roll On": ma davvero abbiamo bisogno di un'altra blues/rock song in stile Zeppelin nel 2019, scritta da una band che ha composto dischi come 'Metal Health', 'Condition Critical', i tre QR e lo stesso disco omonimo con Shortino alla voce? No, non direi.
Commenti