PYNTHIA: THE SERPRENT'S CURSE
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21/12/2012È decisamente uno dei dischi dell'anno questo 'The Serpent's Curse' dei Pynthia, che già dal primo ascolto si rivela capace di rimanere impresso nella testa per il sound esplosivo e l'immediatezza dei brani. Per chi non li conosce, i Pynthia si sono formati nel 2007, uniti dall'amore per il fantasy, l'immaginario e la letteratura gothic e la musica metal. Iniziamo con il dire che 'The Serpent's Curse' si rivela ricco di diverse influenze e sfumature, da quella gothic/classical che si materializza soprattutto nella voce della cantante Emily Alice a quella più metal, oserei dire Power, per l'energia del sound. Ed è proprio quest'ultima uno dei punti di forza dell'album, la grinta e l'intensità dei riff di chitarra e della doppia cassa martellante che coinvolgono subito sin dai primi pezzi, senza oscurare la parte più melodica e epica di alcuni brani creando un'armonia vincente. E poi l'immediatezza dei brani, che non sono mai banali e colpiscono per l'"orecchiabilità" e l'ottima qualità degli arrangiamenti, in particolare il quartetto "Cry For Our Nation", "Betray For My Heart", "Kissing The Knife", "Just A Lie" si rivela una bomba, per poi passare ad altre perle come "My Perfect Enemy" e "Heartless". E ultima ma non meno importante, la performance strepitosa della singer Emily Alice, la cui voce è di una potenza e bellezza tale che rapisce all'istante. In conclusione, un lavoro coi fiocchi.
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