PRETTY VACANT: WALKIN' ON A TILT
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28/05/2007Questa dei Pretty Vacant è la classica release che, se corredata da una registrazione qualitativamente più valida, avrebbe seriamente rasentato livelli di pura goduria, rappresentando una vera e propria manna per tutti gli amanti del glam ottantiano ricco di melodie party, sontuosi cori a supporto e melodie trascinanti, ben trainate dalle azzeccate parti vocali del singer Kenny Vacant. Purtroppo "Walkin' On A Tilt" proviene dal tipico ripescaggio di fortuna del debut album della band "...And We Don't Care", lavoro uscito nel 1988 unicamente in formato lp/mc e che ora, nonostante il solito e puntuale lavoro di remastering da parte di Gregg Fulkerson, risente di un sound a tratti sporco e tutt'altro che piacevole, in particolare per quanto concerne brani quali la (comunque stupenda) apripista "Welcome Home" e la catchy "Shoulda Said No". Il genere proposto è un divertente glam di classica matrice ottantiana, perfettamente incentrato sui dettami di acts quali Poison, Alleycat Scratch e Enuff Z'Nuff, bands dalle quali Kenny Vacant e soci sembrano aver assimilato tutte le migliori caratteristiche, ripresentandole al meglio in un cd dai brani semplici, accattivanti e ottimamente curati per quanto concerne i vari arrangiamenti a corredo dei brani. Il contenuto del cd è quindi spalmato tra sorridenti rock anthem da cantare a squarciagola, dolci ballads strappacuori ed episodi più squisitamente party, riflettendo l'immagine di un gruppo che, se messo opportunamente sotto contratto negli anni che furono, avrebbe senza dubbio potuto raggiungere risultati di vendita eccelsi. Quello che rimane ai posteri dei promettenti Pretty Vacant è un cd gentilmente offerto dall'opera di riesumazione dell'australiana Suncity Records (www.suncityrecords.com), un album comunque godibile completato dall'inclusione, all'interno della vecchia tracklist, di alcuni demo dalla qualità sonora purtroppo alquanto scadente, i quali poco aggiungono all'uscita in questione se non qualche interessante linea melodica da ascoltare, a mo' di ispirazione, per le nuove generazioni di glamsters attuali. Nonostante tutto un bel documento dell'era che fu, il quale non mancherà di appagare la fame di chitarre e rossetto dei tanti rockers vecchio stampo ancora in circolazione.
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