POWER QUEST: NEVERWORLD
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18/07/2004Seconda fatica per i Power Quest, band italo-inglese, che già col debut "Wings Of Forever" mi aveva favorevolmente colpito: i nostri ci riprovano a distanza di due anni con questo "Neverworld". Dopo aver inciso il primo cd per la Underground Symphony, la band del tastierista Steve Williams finisce nel ricchissimo e pregevole roster della Frontiers: label che sembra essere sempre molto attenta sia alle band nostrane sia a quelle straniere. Ma veniamo a questo "Neverworld" che si pone come degno successore del precedente lavoro: l'impianto power metal dell'esordio è rimasto, la sorpresa è che il sound della band si è arricchito di una considerevole venatura hard rock, con tastiere e arrangiamenti in pieno stile Van Halen; chissà se questa "svolta" è dovuta all'apporto di idee in fase di songwriting da parte di Alessio Garavello (voce) e Andrea Martogelli (chitarra) che già negli Arthemis (per chi non lo sapesse italianissima prima band del duo) hanno sperimentato questa sterzata stilistica con esiti fortemente positivi. La partenza del cd è spiazzante: infatti è molto facile, in dischi di questo genere, trovare come pezzo d'inizio una breve intro e poi, a seguire, la traccia più potente ed adrenalinica di tutto il lavoro. Invece Steve Williams e soci ci prendono tutti in contropiede iniziando ( e in modo ottimo a mio parere) con la title-track, che è la seconda parte della song Power Quest presente sul primo cd: quello che si pone davanti è un vero inno power metal di più di otto minuti di durata, con un ritornello dannatamente intrigante ed orecchiabile. Ma è solo dalla terza canzone che si capisce che il percorso dell'album non sarà lineare: dopo esserci infatti lasciati alle spalle la potente " Temple Of Fire", song power fino al midollo, è compito di "Edge Of Time" traghettarci verso l'animo più rock oriented della band. Questa traccia risulta infatti molto bella, curata nei minimi dettagli e con un Garavello dall'ugola calda e potente (si ripeterà ad altissimi livelli anche più avanti nella stupenda "When I'm Gone"). Le emozioni non finisco certo qui, tutte le song risultano ben elaborate, ottimamente suonate e con quel qualcosa in più che non tutti i musicisti di oggi mettono in un album: l'amore per quello che fanno ed il rispetto per il proprio pubblico. Tutti i musicisti impegnati sarebbero degni di menzione e di lode per la loro classe e per l'impegno profuso; io voglio però soffermarmi su uno di loro in particolare: Alessio Garavello è sinceramente un cantante di un altro pianeta, che sia su disco che live ha pochissimi rivali, sia in Italia che in Europa ed è ora che tutti se ne accorgano e gli tributino il giusto riconoscimento. La produzione è di buon livello, garantendo una resa soddisfacente e un'ottima nitidezza del suono; il booklet è sufficente, ben curato e contiene tutto ciò che serve.
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