PERSEPHONE'S DREAM: PYRE OF DREAMS
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10/10/2007Quarto disco per gli americani Persephone's Dream (PD), che raggiungono l'Italia con il loro 'Pyre Of Dreams': il genere proposto è un prog rock abbastanza atipico, vista la quasi totale assenza di parti ultratecniche e la presenza di ben due cantanti di sesso femminile. Quello dei PD è un tentativo, anche abbasta riuscito, di unire le sonorità americane (sia alternative che folk) con il rock progressivo europeo. Il platter risulta molto lungo e, a mio avviso, parecchio dispersivo: a volte sembra che la band abbia cercato di unire troppe anime assieme senza collegarle con un songwriting di spessore. Comunque siamo di fronte ad artisti validi e preparati, che infondono tutta la loro bravura e passione nell' esecuzione dei pezzi presentati. Buona anche l'idea di tributare alcune tracce al mitico Re Artù ("Soliloquy Of A King" e "Avalon" su tutte): il tema è sempre pervaso da grande mistero ed atmosfere fiabesche, e ben si presta a trasposizioni in chiave progressiva. Il grosso difetto di questo album è, come detto, il fatto che le tracce colpiscono poco nel segno, visto che le tematiche presenti sono tante (sia come testi che come generi musicali) ma vengono poco sviluppate. Forse era meglio concentrarsi su alcune cose in particolare per creare poi un songwriting più asciutto e ficcante. La produzione risulta curata, limpida nei suoni ed assolutamente calzante al genere presentato. Buona anche la realizzazione grafica del booklet, professionale quanto basta. In definitiva, un disco che poteva ambire a qualcosa di più, ma che purtroppo risulta penalizzato dall'eccessiva dispersività del songwriting. I PD sono comunque una band da tenere d'occhio in vista delle prossime uscite: se limeranno i difetti riscontrati potremmo trovarci di fronte ad un combo assolutamente valido.
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