PAOLO SPACCAMONTI & PAUL BEAUCHAMP: Torturatori
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11/07/2017Galeotta fu Torino a sancire l’incontro tra questi due musicisti dal passato diametralmente opposto per stile, esperienze e provenienza; Paolo Spaccamonti, eclettico artista nostrano (Spaccamombu) e l’americano Paul Beauchamp, improvvisando hanno tirato fuori un drone psichedelico fondamentalmente etereo, dove gli arpeggi di chitarra vengono stratificati attraverso campionamenti e loop fino a ricreare un effetto a più chitarre in “Black Side” sulla scia di quanto fatto di Lili Refrain, enfatizzate da synth kraut rock. Questo sound evoca desolati paesaggi lunari squarciati da un sussulto di energia che si materializza nel crescendo della parte centrale di “Black Side” simulando l’avvicinamento di una mastodontica astronave, mentre il silenzio è la conseguenza della sua dipartita. La “White Side” ci trasporta tra il deserto del Gran Canyon, le pianure dove stanziavano gli indiani d’america e i riti vodoo di New Orleans grazie a quel sound country e folk sormontato dall’effetto sinistro di una sega musicale. Non è un opera di facile fruizione, ma è in grado di colpire l’attenzione dei cultori di tali sonorità.
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