PADOVANI, LELIO: CHASING THE MUSE
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21/08/2007Torna il prode chitarrista Lelio Padovani sulle pagine di Hardsounds: il guitar hero nostrano ci porta in dote un nuovo album ("Chasing The Muse") composto da otto tracce in cui possiamo ammirare, ancora una volta, la bontà compositiva dell'axeman tricolore. Come per i precedenti dischi, notiamo come il buon Lelio abbia lavorato sodo per regalarci questi 35 minuti di musica: la caratteristica particolare, a mio avviso, di questo disco è l'assoluta freschezza del sound della sei corde, che riesce ad attirare l'attenzione dell'ascoltatore e a cullarlo grazie a tracce semplici, senza masturbazioni tecniche che troppo spesso appesantiscono i prodotti di questo genere. Le emozioni fluiscono calde e copiose ascoltando "Chasing The Muse": sembra di essere in navigazione in un fiume dalla corrente decisa ma non impetuosa, che permette di viaggiare senza problemi e patemi di sorta. Infatti anche le canzoni più malinconiche (per esempio la stupenda "Rainy") non gettano l'ascoltatore in meadri oscuri da cui non si può far ritorno, ma invece danno quel leggero senso di tristezza in cui è bello cullarsi, almeno finchè l'approccio più rock di altre songs non interviene a cambiare rotta. Possiamo quindi dire che Padovani ha raggiunto il non facile obbiettivo di confezionare un album strumentale valido, evitando con bravura di infarcire le otto canzoni con banali virtuosismi o copia-incolla di altri grandi artisti: a mio avviso le quotazioni di questo guitar-hero salgono sempre più, mi piacerebbe quindi vederlo alle prese con un progetto più ambizioso come una rock opera ad esempio, magari lavorando assieme ad altri talenti nostrani. Registrazione e mixaggio (interamente ad opera di Lelio) sono di livello buono: anche la presentazione dell'album è più che sufficente, con cover e booklet semplici ma ben curati. In definitiva un prodotto che mi sento di consigliare agli amanti dei chitarristi che cerchino qualcosa di diverso dalla solita minestra riscaldata.
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