ORDER OF NINE: A MEANS TO KNOW END
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29/06/2008Secondo full lenght per gli americani Order Of Nine, che si propongono con un prodotto per cui le ombre sono ahimè più delle luci. Se infatti 'A Means To Know End' è sicuramente un disco ben suonato, le pecche che spuntano qua e là sono decisamente troppe. Innanzitutto la produzione non è tra le migliori, in particolare per quanto concerne il lavoro di mixaggio che fa risultare nel complesso il suono freddo e "metallico", poco profondo, facendogli perdere gran parte della sua attrattiva. Si prosegue poi con il songwriting, che pesca stilisticamente dai Judas Priest come dagli Iced Earth, con qualche puntata verso il Power Prog che, quanto meno, rende un po' più variegato il tutto. Il primo pezzo che si distingue è la terza traccia, 'Devotee', un lento cupo con atmosfere alla Candlemass su cui si innestano costruzioni piuttosto lineari sulla falsa riga di alcuni pezzi dei Black Sabbath. Purtroppo, a parte questo, non ci sono altri pezzi che rimangano veramente impressi e si distinguano nettamente dal calderone rappresentato dal disco nel suo insieme: certo la successiva 'In The Know' ha un buon refrain ed una sessione ritmica interessante, oltre ad una discreta dose di aggressività, ma nulla più. Preso un genere già collaudato, gli Order Of Nine sembrano aver voluto tentare semplicemente di "seguire la scia", con il risultato di mettere insieme un disco che non emoziona. Un peccato, considerate le capacità tecniche di cui fanno sfoggio (più che adeguate, pur se non eccezionali): speriamo che, col prossimo lavoro, la band riesca a trovare più fantasia a livello compositivo. Ne varrebbe la pena!
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