NARGAROTH: Fahreszeiten
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01/02/2010Inizia con delle spoken in tedesco il nuovo lavoro della creatura Nargaroth, e subito mi viene da chiedere, nonostante si parli di concept, se c’era bisogno veramente di questa lunga intro di tre minuti. A volte mi chiedo se lo fanno apposta, se ormai al giorno d’oggi tutta questa voglia di strumentali è diventata una moda. La ridicola "Frühling" è la piena espressione di quanto al giorno d’oggi un certo tipo di black metal non stia godendo di ottima salute. Il brano si perde in questo riff da presa in giro totale, poi il sound diventa un po’ più serio, e deciso, ma … niente da fare ormai il danno è fatto, e il tema principale ritorna per chiudere il brano, che in dieci minuti, mi fa sorgere un atroce dubbio. Ogni stagione avrà un riff stupido come questo? "Sommer" è un’altra lunga marcia, con del vecchio e sano tapping, mera rappresentazione che, purtroppo, non c’è limite all’esasperazione di questo aborto di disco. Sarà prematuro parlarne (manca mezz’ora e DUE dico DUE brani), ok, ma ragazzi: credetemi è difficile ascoltarlo. Anche "Herbst"è parecchio dispersiva (la più lunga, 22 minuti): parti recitate, stacchi più melodici o altri ancora più atmosferici. Niente da fare però. Persino la cattivissima "Winter", diventa il più innocuo dei brani, dopo la fatica dei precedenti. Ed è un peccato perché le idee nella traccia di chiusura non mancano e sono bellissime. Vi lascio con una chicca: nelle note sul sito ufficiale, si parla di un concept dedicato alle quattro stagioni, di un lavoro che rappresenta "un pugno in faccia a tutti i Neo-BM-Kids, che non hanno mai capito il vecchio spirito black metal e lo violano con le loro stupide ideologie adolescenziali". E ho detto tutto...
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