MY DYING BRIDE: AS THE FLOWER WITHERS
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30/04/2005Il primo full lenght per i My Dying Bride, uscito nel 1992 per la Peaceville dal titolo 'As The Flower Withers' rappresentò subito uno strano concentrato di death metal brutale, oscuro e misterioso e doom pesante, roccioso e dai tempi rallentati. Come già era successo nell'EP 'Symphonaire Infernus Et Spera Empyrium' (1991) l'utilizzo del violino (stupendo il duetto con le chitarre su "The Bitterness And The Bereavement") ad opera di Martin Powell, qui ancora nelle vesti di session member, risultò subito sia uno dei punti cardine nell'architettura dei pezzi sia un chiarissimo trademarck del gruppo, da non confondersi però con un utilizzo di tipo folkish come nel caso dei connazionali Skyclad, ma un utilizzo marcatamente atmosferico, in contrasto con i riffs delle chitarre. Violino a parte, sono in generale le atmosfere a cavallo tra l'onirico e l'orribile che fanno grandi le sette canzoni di questo album, nel quale l'influenza del death metal è fortissima, tanto da far pendere la bilancia più su questo aspetto, che su quello propriamente doom: "The Forever People", "Vast Choir" (già sul demo ma qui ripresa e riarrangiata) sono DM songs al 100%, mentre le altre del lotto sono bene o male bilanciate equamente. Le influenze sono ad ricercarsi solamente nei Bolt Thrower e Candlemass ("Sear Me") visto che già allora i MDB stavano sviluppando uno stile personale slegato da influenze esterne, mentre per quello che riguarda le tematiche affrontate su questo album appartengono al campo semantico del dolore e della disperazione visto sotto un'ottica poetica, e ci sono riferimenti qua e là alla letteratura inglese dell'800 con, perfino, citazioni in Latino (l'idea è veramente lodevole, ma la pronuncia inglesizzata un po' meno...). Episodi da ricordare? Tutti naturalmente, 'As The Flower Withers' è senza dubbio uno dei migliori album dei My Dying Bride e uno dei capisaldi del Doom anni '90, ma se proprio c'è bisogno di fare qualche nome, uno degli episodi senza dubbio più caratteristici è "The Return Of The Beautiful" monolite di 12:45 diviso in varie sezioni nelle quali sono presenti tutte le sfaccettature dei My Dying Bride: death, doom, aggressività e atmosfere, c'è tutto qui, ogni strumento raggiunge l'apice, il tutto sotto guida malinconica del violino, una monumentale opera doom da ricordare!
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