MURMUR: The Boundless Black
data
10/07/2019Mormorio di sentimenti profondi, speranza e tepore che solo la propria casa e famiglia possono dare, atmosfere soffuse ed un sostegno di delicati fili acustici sono l’immagine che i Murmur danno di sé con la propria prima fatica in studio. Gli statunitensi ci disegnano qualcosa di indistinto, forme nelle quali ognuno di noi può ritrovare ricordi, esperienze ed una serenità che si propaga, silenziosamente. Lo strumento di tutto questo è un folk dalle tinte dark, con striature rock. Ci vengono in mente i Death In June, Tom Waits e realtà musicali del pagan folk, senza però mai lasciare quel marcato segno tipico del concetto metal. L’impasto delle voci è poesia, riflessi emotivi che ci trasportano in una realtà a metà tra natura e contesto di strada, una frenesia che viene mitigata, voce che coglie l’attenzione di capi chinati su inutili tecnologie. Così The Boundless Black desta gli sguardi, ci teletrasporta in un silenzio fatto di note, una barriera ad un’impazienza debole, a ritmi che ci fagocitano e non ci fanno comprendere ciò che vale realmente. Disco che crea una sorta di pathos costante, un flusso che tende corde dentro di noi, melodie che fluttuano cullandoci in un sonno fatto di sogni. Delicatezza , classe, per un full-length incredibilmente armonico e che lascia di sé tenerezza e tecnica, tanto da far innamorare per sensibilità e savoir faire. Ci complimentiamo con i Murmur, band che auspichiamo ci regali presto altri lavori in studio, mantenendo una genuinità ed espressività rare.
Commenti