MISERY INDEX: DISCORDIA
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19/06/2006Ormai non ci dovrebbero più essere dubbi: i Misery Index con "Discordia" si confermano una delle band di maggior valore di tutta la scena Death\grind. Ma questo in parte lo si sapeva già, o almeno lo sapeva chi segue il gruppo fin da quando Jason e Kevin Talley si staccarono dai Dying Fetus dando alle stampe il mini "Overthrow", un lavoro dove la band del Maryland aveva già dimostrato di riuscire a maneggiare alla grande quell'amalgama fatto di Death Metal, grind ed hardcore. Rispetto a "Retaliate" migliora nel complesso il feeling dei brani, come migliora la capacità di focalizzare l'obiettivo come si evince dalla resa e dall'impatto sonoro che ogni singolo pezzo riesce a sprigionare. "Unmarked Graves" è una distruttiva grandinata grind alla maniera dei Terrorizer, che mette immediatamente in luce il valore del nuovo acquisto Adam Jarvis, un batterista con una tale precisione nei colpi da far catalizzare dal vivo tutta l'attenzione su di sè. Idem per la successiva "Conquistadores", un pezzo spigoloso ma di facile memorizzazione, costruito su svariati cambi di tempo e sterzate improvvise. "Discordia" è indubbiamente il brano più "discorde" rispetto al resto della produzione: cadenzato per tutta la sua durata e con un assolo armonico ben studiato. Inconfondibile poi l'artwork di Houston perfettamente in tema con le liriche della band, che come da tradizione hardcore si scagliano rabbiosamente contro un po' tutto il sistema. Gran colpo per la Relapse, che si accaparra una band in netta progressione dal punto di vista qualitativo, confermandosi come il principale punto di riferimento per chi è alla ricerca di musica estrema ottimamente confezionata.
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