JORDFÄST : Hädanefter
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06/08/2021L’intreccio corale di voci interiori e l’epico crescendo di Hädanefter, primo capitolo in studio degli svedesi Jordfäst è tuffo al cuore per gli amanti del black. Ci troviamo ad apprezzare un sentore pagan, crudezza dei suoni che rammenta i Bathory più thrash, per poi aggrapparsi alla dinamicità dei Manegarm, il tutto congelato nelle ambientazioni della scuola svedese. Norvegia e Svezia qui trovano idealmente un punto di incontro, due brani di lunghezza importante per un lavoro che odora di old school e che non si impantana nella palude di un black rancoroso e senza scopi apparenti. L’abisso in cui disperazione ed odio soffiano, è teatro di una voce che ha qualcosa da raccontare, contemplazione di uno stato emotivo che ha radici profonde, antiche leggende che alimentano un cuore che si desta da un gelido torpore. La band si compone di due elementi, Elis, che suona praticamente tutti gli istrumenti, ed Olof la voce principale. Questa dimensione, praticamente da one man band, dona una certa compattezza di intenti, perché se da una parte non è il virtuosismo ciò che gli svedesi cercano, dall’altra la genuinità e le ambientazioni coinvolgono sinceramente, con naturalezza rara. Hädanefter viene proposto in formato vinile, confezione e resa dei suoni che rende ancor più mistico ed affascinante un sound già di per sé ricco di contenuti. Non pensiate di trovare comunque banali sviluppi o strutture elementari, perché l’intreccio di voci e le ritmiche creano disegni complessi, arricchiti poi da una chitarra graffiante ed a metà tra il thrash ed il black. Disco che vi consigliamo senza riserve, sorpresa black di questa estate 2021.
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