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ICY STEEL: ICY STEEL

data

18/04/2007
83


Genere: Epic Metal
Etichetta: Pure Steel Records
Anno: 2007

Sembra che in Sardegna qualcosa si stia muovendo sul fronte epic metal: dopo gli eccezionali Holy Martyr di Cagliari, fra poco attesi con il loro primo full-lenght, ecco che spuntano dall’altra parte dell’isola (precisamente dalla provincia di Sassari) questi Icy Steel, anche loro votati all’heavy metal più epico e battagliero. Il primo disco della band si chiama proprio Icy Steel ed è prodotto dalla tedesca Pure Steel Records, label piccola ma molto agguerrita nel supportare la scena underground. Penso si possa tranquillamente affermare che la scelta della casa tedesca di puntare sul combo capitanato dal cantante/chitarrista Stefano Galeano sia stata più che positiva. Questo disco d’esordio è molto più che un semplice buon inizio: è un ottimo disco di puro e sano epic metal, del quale sinceramente sentivamo il bisogno. Preso atto del fatto che i Manowar hanno abbandonato l’heavy metal classico per votarsi ad un metal sinfonico che, personalmente, mi lascia alquanto perplesso, fa piacere vedere che ci sono ancora ragazzi devoti a certe sonorità e ad un certo modo di interpretare quell’enorme caleidoscopio sonoro che è l’heavy metal. Gli Icy Steel suonano ancora heavy metal come si faceva una volta: ritmi cadenzati, epiche cavalcate, suono sporco ma non contaminato da diavolerie elettroniche; il tutto impreziosito dall’eccellente lavoro delle chitarre di Alberto Eretta e Stefano Galeano, artefici di riffs e assoli che trasportano l’ascoltatore sugli antichi campi di battaglia. Sì, lo so, sono un nostalgico. Ma come si fa a non commuoversi ascoltando la bellissima opener “Me, River”, o gli straordinari arpeggi di “The Man Without End”o di “Wind Of War”, o ancora le cavalcate di un pezzo come “Valley Of The Dragon” (che mi ricorda tanto i primi Manowar e i nostrani Battle Ram)? Per non parlare poi della bellissima “Pandemonic Ride (The Last March)”, che chiude il disco: davvero un monumento di epica in musica. Unica nota dolente è la prova vocale di Stefano, la cui voce risulta a tratti un po’ sforzata e non all’altezza della situazione, anche se nel complesso la sua prestazione rimane comunque al di sopra della sufficienza. Davvero una bella sorpresa, dunque, questo Icy Steel. Che lo sappiano tutti: in Sardegna è nata una nuova band, pronta ad inserirsi a pieno titolo fra i migliori gruppi della scena italiana.

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