HOUR OF PENANCE: THE VILE CONCEPTION
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19/09/2008Almeno fino a questo momento, per il Death Metal il 2008 è stato un anno di vacche magre, con uscite appena decenti, e un generale senso di insoddisfazione. Per fortuna, però, esistono le lodevoli eccezioni come i connazionali Hour Of Penance, che con il loro terzo album giungono alla consacrazione a livello internazionale, dove già avevano ottenuto una certa popolarità con le precedenti release. Questo breve e violentissimo 'The Vile Conception' è un album dannatemente ben suonato, con una produzione di altissimo livello e un songwriting di prim'ordine, e non pensiate che qui si stia esagerando. Il brutal degli HOP è pieno di riferimenti a band come Suffocation e Behemoth (evidentissimi in "Slavery In A Deaf Deacy"), Deeds Of Flesh, Cryptopsy ed Hate Eternal. Il lavoro sui riff di chitarra è quantomai tecnico e pieno di ispirazione, assolutamente imprevedibile e spastico, ma il vero capolavoro è quello che riescono a creare basso e batteria, cioè una struttura possente come una muraglia d'acciaio e mutevolissima, con continue alternanze tra mid tempos e blast beat, con frequenti usi di tempi irregolari, e cito al riguardo la mostruosa "Absence of Truth", con la svolta technical a metà brano, che evolve in questa maniera quella che si presentava come l'ennesima brutalissima mazzata, cosa che è la finale "Hierarchy Of The Fools", con i suoi tempi irregolari e gli assoli devastanti. Non è l'entusiasmo che parla quando vi dico che 'The Vile Conception' rasenta la perfezione, che non annoia in nessun passaggio e che punti deboli davvero non se ne trovano. Non fateveli scappare in nessun caso.
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