GROWN BELOW: The Long Now
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12/01/2012Una band così ricettiva nei confronti dei capolavori altrui la ricordavo con una certa difficoltà; riescono a coniugare death/doom, postcore, postrock, ambient, rock psichedelico di matrice Radiohead non solo nell'arco dell'intero cd, ma persino nella camaleontica traccia di apertura, "Trojan Horses"), di quest'opera dai riferimenti veramente vasti e distanti tra essi. Un decadente violino di brideiana memoria ci accompagna lungo il tortuoso incedere di "The Abyss" (12 minuti ricchi di altalenanti ritmiche, sonorità che passano da acustiche post rock a laviche colate postcore, cambi di voce dal growling alle clean vocals accompagante da suadenti cori femminili). Non poteva di certo mancare una notevole ode ai Neurosis in "End Of All Time"; evidenti i richiami ai Radiohead e parti rubate ai primevi Katatonia impreziosiscono l'incedere post rock di "The Long Now", una marcia lenta (oltre 16 minuti) che scandisce emozioni che non sono certo degli inni alla gioia (come tutto il lavoro del resto). Invero c'è anche qualche caduta di tono: "Devoid Of Age" è un monotono post-deathcore; qualche pausa di riflessione di estrazione ambient/sperimentale con "Minaco II Nebula" e nella finale "Malklara" non diminuiscono il ragguardevole valore che questa band belga è riuscita a dare alla sua prima prova.
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