GHOST: Prequelle
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01/06/2018Sono stato un fan della prima ora dei Ghost, ma nonostante ciò attendevo con un po' di sfiducia questo nuovo album. Negli ultimi anni la band, a mio parere, ha tradito un po' le attese e il radicale cambio di line-up (condito da polemiche e querele) non mi lasciava ben sperare. Come da copione Papa Emeritus III abdica, al suo posto si presenta Cardinal Copia (l’ennesima incarnazione di Tobias Forge), e pubblica insieme ai suoi fedeli Nameless Ghouls questo nuovo lavoro che, dopo l’effetto sorpresa dei primi due album, di nuovo ha ben poco. La formula è sempre la stessa: un pop anni '80 farcito di chitarre distorte che strizza l’occhio al classic-metal dei Mercyful Fate e testi abbastanza adolescenziali incentrati su Satana, Apocalisse, streghe ed esoterismo. Efficace, senza alcun dubbio, ma ormai un po' scontata e con pochi guizzi e sussulti. I pezzi migliori sono sicuramente i due singoli (“Rats” e “Dance Macabre”) e le due strumentali “Miasma” e “Helvetesfonster” che esaltano le doti musicali della nuova line-up. Da dimenticare invece le stucchevoli ballate “Pro Memoria” e “Life eternal”, in grado di farti venire diabete e narcolessia contemporaneamente. Il resto è purtroppo abbastanza anonimo. Alla fine il disco risulta abbastanza piacevole ma anche dannatamente moscio e più adatto a fare da sottofondo ad una cena (non romantica), o ad una pennichella pomeridiana.
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