FRONTLINE: THE SEVENTH SIGN
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23/07/2004E' incredibile la strana sensazione di totale smarrimento che invase il mio corpo durante il primo approccio a "The Seventh Sign", il nuovo album degli (ormai ex) AORsters Frontline, accasatisi per questa occasione nelle file della sempre attenta AOR Heaven. Il motivo è presto detto: al contrario di quanto mostrato nei precedenti episodi in studio, il combo teutonico ha scelto di abbandonare le proprie coordinate eleganti e patinate per dar vita ad undici tracce di puro hard-rock, sicuramente melodiche nell'incedere ma solide quanto basta per costruire un paragone alquanto verosimile con i propri connazionali Evidence One. Il risultato di tutto ciò è un album compatto e ben costruito sotto tutti i punti di vista, capace di miscelare le migliori caratteristiche appartenenti a stili di hard-rock diametralmente differenti, come ad esempio quello americano e quello più prettamente europeo. La precisa sezione ritmica, impostata sul più classico dei 4/4, prepara nel migliore dei modi il terreno su cui dar sfogo alla degna di nota voce del frontman Stephan Kämmerer, cui va riconosciuto l'innegabile merito della ottima capacità di adattamento in un genere non prettamente proprio. L'album parte subito in maniera decisa grazie alla granitica "You Can't Take Me", forse la song maggiormente avvicinabile, unitamente alla successiva "This Lie", al repertorio già mostrato nell'esordio degli Evidence One. Echi di Def Leppard ottantiani riempiono il background della fantastica "Like You Do", un'autentica perla di indiscussa classe compositiva, valorizzata da arrangiamenti di grande livello e dal potente ingresso delle distorsioni all'interno del chorus, elementi assolutamente perfetti per farla esplodere in un vortice di assuefanti emozioni. E potrei andare avanti fino allo sfinimento nel descrivere in dettaglio le restanti tracce, tutte di un altissimo livello qualitativo anche se magari leggermente adattate ad uno standard stilistico ben preciso, dal quale difficilmente vengono fatte fuoriuscire. Inutile sottolineare che consiglio l'acquisto di questo album agli amanti dell'hard-rock in tutte le sue forme, da quelle maggiormente melodiche fino ad arrivare alle proposte ben più heavy e potenti. Un gran disco, che aggiungerà sicuramente un tocco di fascino alla vostra discografia.
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