FIREWIND: Days Of Defiance
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08/10/2010Gli ellenici Firewind sono un combo che ha sempre vissuto sotto la protezione di una buona stella, anzi più d’una: dagli eccellenti vocalist che hanno intonato le melodie tessute dal guitar work di Gus G. (approdato giustamente alla corte di mister Ozzy Osbourne dopo aver raccolto consensi con bands come Dream Evil, Mystic Prophecy e Arch Enemy), sino all’eclettico lavoro alle tastiere di Bob Katsionis che, anche in questo caso, non si risparmia. Il colpaccio i nostri lo fanno a disco già avviato: la coppia "Embrace The Sun"/"Heading For The Dawn" (separati dal brevissimo intercalare di The Departure) è davvero un manuale di quello che un album di power melodic metal dovrebbe offrire ad un ascoltatore. La calda e potente voce di Apollo Papathanasio (con i Firewind dall’eccellente 'Allegiance' del 2006) si ritaglia il giusto spazio tra l’inseguirsi degli assoli ultramelodici di chitarrista e tastierista, regalando due interpretazioni che dimenticheremo con difficoltà. Da questo punto il livello delle canzoni è quasi tutto in ascesa, dal lento e virile "Broken" al power-speed della conclusiva "When All Is Said And Done" passando attraverso la Masterplan-oriented "Losing Faith" che si apre a suoni più moderni. Da non trascurare l’arrivo del nuovo batterista Michael Ehré (Uli Jon Roth, Metalium) e il mixing e mastering proveniente dai finnici Sonic Pump Studios che aggiungono qualità a quella già presente in abbondanza nei quasi sessanta minuti del platter. Gustavo Sazes (Almah, Stream Of Passion, Angra, Arch Enemy) contribuisce con i suoi pennelli digitali a rendere 'Days Of Defiance' un appuntamento irrinunciabile per gli amanti della musica di qualità. La Century Media può dormire sonni tranquilli, il sesto studio album dei greci è un fiore all’occhiello da mostrare con orgoglio a tutti i concorrenti.
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